Basta domeniche gratis al museo, il direttore degli Uffizi: "Giusto, troppi speculatori"

Parla Eike Schmidt dopo la volontà del neo-ministro della Cultura di interrompere la promozione

Il direttore Eike Schmidt nella sala dedicata a Caravaggio, inaugurata di recente

Il direttore Eike Schmidt nella sala dedicata a Caravaggio, inaugurata di recente

Firenze, 1 agosto 2018 - Da segnale di grande civiltà e di invito alla fruizione del nostro patrimonio culturale, a speculazione da parte di qualche tour operator un po’ troppo furbacchione, il passo è stato breve. Né è convinto il direttore della Galleria degli Uffizi, Eike Schmidt, che ha vissuto tutta l’evoluzione delle cosiddette ‘domeniche gratis al museo’, introdotte dall’ex ministro Dario Franceschini, che ora il suo successore Alberto Bonisoli ha deciso di depennare.

Direttore Schmidt, cosa pensa dell’abolizione della prima domenica del mese gratis?

«Credo che all’inizio sia stata una straordinaria intuizione e opportunità, ma che adesso sia giusto rivederne finalità e organizzazione, perché è venuto meno lo spirito di partenza».

Perché? Cosa è successo?

«È cominciata come un grande segnale di apertura dei musei a tutti quanti. Specialmente nei primi anni abbiamo visto arrivare molti cittadini che non venivano mai, o che non entravano più in un museo da tanto tempo. Ma poi quest’opportunità della prima domenica del mese gratis è stata scritta persino nelle guide turistiche, è stata diffusa su Internet e tutti cercano di usufruirne. O di approfittarne, si potrebbe dire. Insomma, non è più un invito a vedere le nostre meraviglie e per incoraggiare chi non andava nei musei. Ma è diventata una specie di speculazione che non ha alcun senso sociale».

Per esempio, che cosa accade?

«Ci siano accorti che ci sono persino tour operator che aspettano la domenica di ingresso gratis per accompagnare le comitive e far pagare lo stesso il biglietto ai turisti stranieri più distratti. E quindi, forse è il momento di cambiare strategia, specialmente in alta stagione».

In che modo?

Introducendo sconti e gratuità con sistemi più flessibili, che ogni museo può valutare in base alle esigenze del territorio, con l’obiettivo preciso di raggiungere davvero più persone possibili, pensando prima di tutto ai cittadini del posto e poi ai turisti».

Secondo lei potrebbe aver senso spostare la gratuità in bassa stagione?

«Sì, anche se più che di gratuità preferirei introdurre forti sconti, per dare maggior valore a tutto. E la gratuità la riserverei per eventi eccezionali. Io credo che i musei siano uno degli strumenti principali per articolare l’entità locale. Del resto è quello che distingue l’Italia da altri Paesi, come la Francia, dove tutto è più centralizzato. Ed è pensando al territorio e ad eventi speciali che si dovrebbero avere ingressi gratis».

Ma lei a quali eventi eccezionali pensa?

«Il mio sogno, che grazie alle novità del ministro Bonisoli potrò attuare, è quello di introdurre l’ingresso gratis in onore dell’Elettrice Palatina, morta il 18 febbraio, visto che è la donna a cui dobbiamo la permanenza a Firenze dell’immenso patrimonio degli Uffizi, grazie al suo famoso ‘Patto di famiglia’. Oppure penso a una giornata dedicata a Vittoria della Rovere, moglie del Granduca Ferdinando II de’ Medici: è grazie a lei se in città sono arrivati da Urbino immensi capolavori, fra cui dipinti di Raffaello e Tiziano».

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