
Alfonso D’Eugenio, ex boss della Rdb
Si è tenuta ieri l’udienza al riesame per Alfonso D’Eugenio, ex amministratore delegato per della Rdb (la ditta produttrice della trave crollata), finito agli arresti domiciliari qualche settimana fa. I suoi avvocati, Fabrizio Acronzio e Sigfrido Fenyes, hanno chiesto al collegio di giudici la revoca della misura, perché "insussistenti le esigenze cautelari che giustifichino una decisione così grave".
In aula anche i due pm titolari dell’inchiesta, Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone, che hanno invece ribadito, per circa due ore di intervento, i motivi per i quali D’Eugenio dovrebbe rimanere ai domiciliari. In primis il presunto controllo che l’ex numero uno di Rdb avrebbe continuato a esercitare anche dopo il suo passo indietro dalla dirigenza della società. La difesa, invece, ha sostenuto la ormai "estraneità" dell’uomo dalla ditta, della quale non più titolare. I giudici si sono riservati e nei prossimi giorni si pronunceranno in merito.
La procura di Firenze, recentemente, ha invece revocato la richiesta di interdizione per l’azienda. In altre parole, la società produttrice della trave che ha provocato la strage di via Mariti, è tornata operativa. Sotto la gestione dell’amministratore giudiziario e a determinate condizioni.
Pie.Meca.