
di Pietro Mecarozzi
Ceramiche, statue e putti. Ma anche dipinti, affreschi, lignee e candelabri. È il bilancio dei beni rubati all’interno di chiese del territorio fiorentino e a Monte San Savino (Arezzo) nell’arco di un paio di settimane ad aprile 2022, e restituiti ieri a Palazzo Pitti ai parroci di riferimento. Un’operazione congiunta delle varie stazioni dei carabinieri che presidiano il territorio fiorentino, coadiuvati dal Nucleo tutela patrimonio culturale del capoluogo toscano.
Più di trenta opere, con un valore, oltre che economico, anche culturale e spirituale. "Appena visionate le videocamere della chiesa – spiega don Giovanni Momigli, della parrocchia di Santa Maria a Scandicci – ho sporto denuncia. È un grande giorno perché la scultura in bronzo raffigurante San Pio da Pietralcina e le due stazioni della via crucis trafugate torneranno alla comunità e ai fedeli".
Tra le opere rubate anche una statua in ceramica raffigurante ’Madonna che schiaccia il serpente’, portata via dalla chiesa di San Giuseppe Artigiano di Sesto Fiorentino, una statua in ceramica raffigurante ’Madonna in preghiera’ e due candelieri, trafugati dalla chiesa Santa Maria Mater Dei di Firenze, una coppia di putti in ceramica, proprietà della chiesa di San Giovanni Battista e Lorenzo di Signa. E ancora quattro candelabri in ottone che illumineranno di nuovo la chiesa di San Quirico a Legnaia di Firenze e un affresco in terracotta e un bassorilievo raffigurante la Cupola del Duomo trafugati dalla galleria Art Galery Studio Guarnieri.
A far scattare l’indagine è stato l’episodio avvenuto nella chiesa di San Felice a Ema, che ha spinto gli investigatori sulle tracce dell’autore dei furti grazie all’analisi di filmati di circuiti di videosorveglianza comunale e privata. Fughe rocambolesche, con statue caricate sul motorino o trasportate in pieno giorno fuori dalle chiese, hanno portato i carabinieri a l’identificazione di un 47enne fiorentino, poi fermato, indagato per furto aggravato, furto di beni culturali e ricettazione. Indagati per ricettazione di beni culturali anche un uomo di nazionalità rumena, residente nel capoluogo toscano, nella cui cantina c’erano numerose opere – alcune trafugate anche in periodi antecedenti rispetto alle indagini –, e un rigattiere della provincia di Firenze. I procedimenti penali sono tutti ancora pendenti nella fase delle indagini preliminari.
Tra le ‘vittime’ anche quattro titolari di esercizi commerciali, per lo più gallerie d’arte o antiquariato, che hanno potuto entrare nuovamente in possesso delle loro opere, preziose anche sotto il profilo commerciale ed economico.
"L’attività portata a termine – spiega il capitano dei carabinieri, Federico Minicucci –, è stata eseguita sotto il costante coordinamento della procura di Firenze e risulta uno dei primi casi di contestazione della nuova normativa in materia di reati contro il patrimonio culturale, che ha introdotto nell’ordinamento penale italiano il titolo VIII-bis del codice penale ’dei delitti contro il patrimonio culturale’". Il reato riconosce ulteriore rilevanza e importanza ai beni culturali e introduce reati specifici finalizzati alla loro tutela e salvaguardia. "Il mio è stato l’ultimo furto, avvenuto poco dopo pasqua – svela don Giovanni Prestianni, della parrocchia Immacolata concezione di Ginestra Fiorentina – e pochi giorni dopo avevano già fermato il ladro. Riavere questi beni è la conferma del grande lavoro delle forze dell’ordine".