REDAZIONE FIRENZE

Danno erariale a Palazzo Vecchio Tre condanne

Contratti collettivi decentrati e indennità non conformi. La Corte dei Conti chiede il risarcimento a ex dirigenti

Tre condanne e tre assoluzioni della Corte dei Conti (presidente Armando Galeota, consiglieri Angelo Bax e Maria Rita Micci) nel processo per il grave danno economico, subito da Palazzo Vecchio . E’ la vicenda dei contratti collettivi decentrati che hanno originato indennità non conformi ai contratti nazionali. Vicenda estremamente controversa quella di indennità e premi produttività pagati dal Comune a oltre 5000 suoi dipendenti tra il 2000 e il 2012.

Carlo Paolini, all’epoca direttore generale del Comune, e presidente della delegazione trattante di parte pubblica fino al 23 giugno 2009 che sottoscrisse i contratti collettivi decentrati integrativi nel 2000-2003-2005 e 2009; Adolfo Guadagni, dirigente relazioni sindacali del Comune fino al maggio 2006 (sottoscrsse quelli fino al 2005); Sarina Liga, 65 anni (firmò il contratto del 2009), sono stati condannati per danno erariale a ripagare al Comune – rispettivamente – 148.871,16 euro; 20.200,36 e 128.670,79. Assolti gli altri dirigenti o ex dirigenti Giovanni Menduni, Sonia Nebbiai e Lucia Bartoli, accusati di condotta omissiva per non aver interrotto le erogazioni in corso.

I 6 imputati avevano sollecitata la cessazione del contendere dopo l’atto di recupero di quanto erogato attraverso il riassorbimento graduale delle somme (dal 2004 al 2014) per una cifra quantificata in poco più di 40 milioni. Sentenze del Tribunale del lavoro contro le azioni di recupero ‘nei confronti dei singoli dipendenti’ da sostituire con una ‘compensazione graduale delle somme (a valere sui futuri bilanci dell’Ente), una verifica dello stato di recupero delle somme, il ricalcolo dei danni, le somme erogate tra il 2007 e il 2012’ hanno portato a un “quantum” ridotto in modo drastico: 11.629.063,55 milioni.

L’errore del Comune in sede di contrattazione decentrata? ’Aver introdotto un sistema di erogazione delle progressioni in modo automatico. Tra il 172007 e il 31072012, una prima progressione a tutti (esclusi i dipendenti giudicati insufficienti nel biennio precedente) e, poi, una seconda a tutti i dipendenti a tempo indeterminato. Quanto alle indennità 2010, pagate nel 2011, non potevano essere sospese, pena una disparità di trattamento.

La vicenda, riguardante migliaia di dipendenti in un arco di tempo molto lungo, obbligarono l’allora sindaco a creare un ufficio di scopo per dipanare la matassa.

giovanni spano