"Covid, ecco come è morta mia madre": i whatsapp di una figlia contro i negazionisti

Reggello, una famiglia di fronte a un grande dolore. E i toccanti messaggi di incoraggiamento tra casa e ospedale

Personale sanitario e, nel tondo, Eleonora Proietti con il padre Pietro

Personale sanitario e, nel tondo, Eleonora Proietti con il padre Pietro

Reggello (Firenze), 21 dicembre 2020 - "Con questo posto non voglio parlare tanto di mia madre che non c'è più ma dei negazionisti, e di chi sbuffa anche solo per portare una mascherina". Sono le parole di Eleonora Proietti, ragazza di Reggello il cui post ha fatto il giro del web. Un post di dolore per una mamma che non c'è più, morta a causa del covid.

Lucia Cosimi, maestra elementare, aveva 55 anni, un marito e due figli. Il coronavirus l'ha vinta dopo una degenza in ospedale durante la quale ha lottato contro la malattia. Senza riuscire a vincere. La figlia Eleonora pubblica i whatsapp che si scambiava con la madre mentre la donna era appunto in ospedale. Tanti cuori, tanti incoraggiamenti ad andare avanti. Messaggi che toccano il cuore di chiunque. 

"Lucia stava bene poche settimane fa, quando, come ogni giorno, l'ho chiamata al telefono. Erano giorni che tossiva ininterrottamente. Mi ha detto:"Tesoro, scusami, ci sentiamo quando mi passa questa tosse". La nostra mamma non ce l'ha fatta. La nostra mamma è stata portata via con un'ambulanza il 6 novembre", scrive Eleonora.

"La ragione di questo post - prosegue la ragazza - non è la nostra mamma. La nostra mamma che non doveva morire, la nostra mamma che poco più di un mese fa stava bene, la nostra mamma che era la persona più dolce del mondo, la nostra mamma che è morta a poco tempo dal vaccino, la nostra mamma che in quei tre giorni che non era sedata aveva diffuso così tanto amore che per tutti era 'La Maestrina', la nostra mamma che piangono anche i medici, la nostra mamma sulla cui bara, gli stessi, hanno messo delle luci".

Il motivo del post è un altro: "E' l'uomo agitato in fila alla motorizzazione - scrive Eleonora -. Si mette la mascherina sotto il naso, sbuffa, se la sposta sul mento, sbuffa ancora, si muove nella stanza, allarga le braccia, soffia. Mi giro verso di lui, lo fisso. Lui mi guarda, io lo guardo. Sento qualcosa salire. Gira lo sguardo, continuo a fissarlo. Mi guarda, lo guardo. Non sono riuscita a dire niente, tanta era la rabbia. Non ce l'ho fatta. Dei negazionisti poi non me ne è mai fregato niente, tempo ed energie persi. Però leggere e sentire tanti contro il vaccino, non lo accetto. Non lo accetto e vi chiedo aiuto. Per favore, manteniamo alta l'attenzione, anche se siamo stufi delle distanze, delle limitazioni. Ci si ammala anche seguendo le regole".

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