BARBARA BERTI
Cronaca

Cos’è l’amore nell’era della fisica quantistica

Al Teatro Puccini da domani sera Elena Lietti e Pietro Micci protagonisti di ‘Costellazioni’: il libero arbitrio, l’apicoltura e il tempo

di Barbara Berti

"Una storia d’amore secondo la fisica quantistica". Così l’attrice Elena Lietti presenta Costellazioni, dramma applauditissimo in molti teatri londinesi e a Broadway del britannico Nick Payne, messo in scena dal regista Raphael Tobia Vogel e che da domani al 22 gennaio (ore 21, domenica ore 16,45) sarà in scena al Teatro Puccini di Firenze. Al fianco di Lietti, che per questa interpretazione ha vinto il Premio Nazionale Franco Enriquez 2022, c’è Pietro Micci, visto recentemente anche nel film "L’ombra del Caravaggio", mentre tra gli ultimi lavori dell’attrice ci sono "Il grande giorno" insieme a Aldo Giovanni e Giacomo e "Le otto montagne" (entrambi i film sono al momento al cinema).

Lietti, di cosa parla Costellazioni?

"Fisica quantistica, sentimenti, caso e libero arbitrio sono i temi principali del testo, che si avvale della suggestiva scena di Nicolas Bovey. Ma la pièce ha a che fare soprattutto con il tempo, con un modo di vedere il tempo, un monito a concepirlo diversamente".

Ma si parla anche d’amore...

"Sì, è un’intensa storia d’amore con le sue infinite evoluzioni nel multiverso. In scena portiamo le possibili fasi di una relazione: conoscenza, seduzione, matrimonio, tradimento, malattia. Un gioco sorprendente di grande fascino e modernità, a servizio di una parola continuamente interrotta e ripetuta. Una danza ritmata dal continuo ribaltamento del punto di vista interpretativo per una storia d’amore raccontata con le leggi della fisica quantistica: tutto quello che può accadere, accade da qualche altra parte, e per ogni scelta ci sono mille altri mondi in cui si è scelto in maniera diversa".

Partiamo dal primo appuntamento: come viene affrontato?

"In modo divertente perché i due personaggi sono agli antipodi. Da un lato c’è una scienziata che si occupa di cosmologia quantistica, quindi una donna con una mente libera e adogmatica, dall’altra parte abbiamo un apicoltore, quindi un uomo molto pratico, essenziale, con i piedi per terra è il caso di dire. Quindi, al primo appuntamenti si incontrano due anime, due modi di pensare completamente diversi e ciò porterà a imprevedibili risvolti".

Lei si ricorda il suo primo appuntamento?

"Sì, ma non lo racconto (ride, ndr)! Posso dire che i primi appuntamenti in età più adulta sono sicuramente più goffi e impacciati rispetto al primo appuntamento da ragazzini, quando tutto è più approssimativo, quasi ruspante".

Ha affinità con il personaggio che interpreta?

"E’ un’opportunità meravigliosa interpretare un personaggio con una forma mentale diversa dalla mia e da qualsiasi altro personaggio abbia interpretato finora. Ho anche studiato la fisica come non avevo mai fatto prima per scendere meglio nel ruolo. E’ una donna libera che non ha bisogno di dimostrare nulla ed è piena di vita: la sua voglia di vivere mi piace moltissimo".