Cyberbullismo, un cortometraggio per non cadere nelle trappole della Rete

“Sextinggroomingcyberbullying” è stato presentato stamani al cinema La Compagnia. "Le istituzioni sono al vostro fianco", le parole dell'assessore Ciuoffo

Firenze, 28 gennaio 2022 - Ci sono la ragazzina che invia alcuni scatti osé al fidanzatino, che a sua volte li condivide nella chat di classe, la minorenne adescata in rete da un adulto, lo studente gay offeso via social e la ragazza che, grazie al suo intuito, riesce pur se a distanza a soccorrere l’amica di chat, vittima di violenza da parte del padre. Racconta col linguaggio dei giovani i pericoli che si nascondono dietro un uso non prudente della rete il cortometraggio dal titolo “Sextinggroomingcyberbullying”.

I protagonisti del video riescono a trovare una via di fuga da quello che appare loro un incubo senza via d’uscita. Ma non tutti i ragazzi trovano il coraggio di parlare. Ed è proprio questo l’obiettivo del corto, firmato da Tobia Pescia, realizzato da Fondazione Sistema Toscana, in collaborazione con l’assessorato alle politiche per la sicurezza e la legalità e la Fondazione Teatro della Toscana: far capire ai giovani che non sono soli, ma che le istituzioni sono al loro fianco, pronte ad intervenire in caso di bisogno. Il video, distribuito nel maggior numero di scuole fiorentine, nasce grazie al lavoro del “Tavolo di coordinamento per le strategie di intervento e prevenzione sul tema dell’abuso e la violenza all’infanzia e all’adolescenza”, costituito in Prefettura e del quale fanno parte l’Arcidiocesi fiorentina, la magistratura (anche minorile), le forze dell’ordine, la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, l’Università degli studi e il Comune di Firenze, l’Ufficio scolastico territoriale, l’azienda Asl, l’ospedale Meyer, l’Istituto degli Innocenti, l’Ordine dei medici, il Presidente di Telefono Azzurro e i rappresentanti del Parlamento regionale e della Consulta provinciale degli studenti.

Stamattina, si è svolto un convegno al cinema La Compagnia proprio per presentare il lavoro ad alcune classi delle superiori. Al dibattito, moderato dal vicedirettore del nostro giornale Piero Fachin, hanno partecipato tra gli altri il prefetto Valerio Valenti, gli assessori Stefano Ciuoffo e Sara Funaro, Iacopo di Passio, presidente di Fondazione Sistema Toscana, e, per il Miur, Antimo Ponticiello ed Ernesto Pellecchia, direttore Usr.

Ma cosa significa esattamente “Sextinggroomingcyberbulling”? E’ la fusione di tre neologismi che configurano altrettanti pericoli e reati della Rete: dall’invio col telefonino di video e immagini a sfondo sessuale (‘sexting’ per l’appunto) all’adescamento di minori (‘grooming’) ad episodi di vera e propria sopraffazione a scapito dei più deboli (‘cyberbulling’). “Lavorare in squadra, condividendo metodi e soluzioni, è il modo migliore per cercare di arginare questo fenomeno, che è in crescita”, ha detto il prefetto. E Ciuoffo: “Le aggressioni telematiche vedono spesso i giovani soli, che talvolta nemmeno comprendono subito di essere vittime. La piazza virtuale nasconde grosse insidie. Per questo invitiamo i ragazzi ad aprirsi e a chiedere aiuto. Quella solitudine che si nasconde dietro agli schermi può essere spezzata”.

Nel lavoro sono stati coinvolti anche i ragazzi della Consulta e del Parlamento regionale degli studenti. 3600 alunni delle nostre scuole hanno anche risposto ad un sondaggio, dal quale emerge con forza che negli istituti non si parla di questi temi. Ed è un male. “Le scuole devono ampliare i loro spazi di confronto. La stragrande maggioranza dei giovani chiede che in classe si parli anche del corretto uso delle nuove tecnologie”, dice Francesco Galanti, ex presidente del Parlamento regionale degli studenti.

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