Conte tiene lezione, il collega si esalta. "Ascoltarlo è un dono"

L’ex premier in collegamento dal suo studio di Roma con gli studenti di giurisprudenza. "Che strano per noi vederlo in questa veste"

Pecore elettriche

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Giuseppe Conte è tornato all’università ma soltanto virtualmente. Non sulla piattaforma Rousseau ma sulla piattaforma Webex (da non confondere con Weber, nel senso di Max). Niente lectio magistralis stavolta ma una lezione introduttiva al contratto, di due ore.

È mezzogiorno passato di un comunissimo lunedì 19 aprile quando Conte inizia a parlare, ospite del professor Vincenzo Putortì, associato di Diritto privato. Quella di Conte, assicura Putortì, non è una lezione, per la quale peraltro è pagato visto che l’aspettativa dell’ex presidente del Consiglio è (per il momento) terminata, dopo la defenestrazione per mano di Matteo Renzi; no, è qualcosa di più: è "un dono". Capite, studentesse e studenti in collegamento, con sfondi virtuali alle spalle o semplicemente con la telecamera spenta per non farvi vedere con i capelli spettinati?

Qui c’è un novello Carl Schmitt, mica cotiche: "Tutti noi – dice Putortì, parlando non solo a nome dell’università, evidentemente, ma anche a nome dei discenti – avremmo voluto che oggi il professor Conte fosse fisicamente presente, però come sapete a causa della pandemia la lezione si dovrà tenere da remoto. Comunque, questa lezione, sebbene in modo virtuale, segna il ritorno del professor Conte nelle aule del nostro dipartimento e precisamente nella stessa aula in cui lui teneva generalmente le sue lezioni".

Quindi, anzitutto, "un caro saluto e un caloroso bentornato anche da parte del direttore del dipartimento e della presidente della scuola", purtroppo assenti per precedenti impegni. Al che il professor Putortì ingrana la quinta fantozziana. È un bel Conte! Un bel direttore. Un bel presidente. Un bel professore: "Grazie davvero al professor Conte. Grazie da parte mia per un duplice motivo. Innanzitutto per quello che ha fatto come presidente del Consiglio in un periodo che è stato sicuramente tra i più difficili dell’ultimo settantennio.

E poi anche per aver accettato l’invito a tenere questa lezione nel mio corso di diritto privato; di questo gli sono davvero grato e sono onorato della sua presenza. Infatti il professor Conte è molto seguito e apprezzato dagli studenti. È un autorevole accademico. È un fine giurista. Da questo punto di vista possiamo solo menzionare alcuni dei suoi scritti…". Sono tutti contributi che testimoniano non solo la vastità degli interessi scientifici del professor Conte, avverte il collega giurista, ma anche la sua profondità di indagine" nonché il suo il "rigore" e la sua "sistematicità". La cui "elaborazione e costruzione", assicura Putortì, "non sono mai fini a se stesse". Conte ringrazia, ha l’accortezza di non straparlare. Non si schioda dall’introduzione al contratto (tema quanto mai attuale visti i problemi fra il M5s, di cui sta per diventare il capo, e la Casaleggio Associati). Hai visto mai: magari c’è qualche giornalista in ascolto.

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