
L’iniziativa dello psicologo on the road ha fatto tappa ad Antella (fotoGermogli)
Prima uno sguardo incuriosito, poi un sorriso, un saluto con la mano, a incoraggiare un’iniziativa che, nonostante i timori iniziali, non è affatto percepita come "fuori luogo". Il camper dello ’Psicologo on the road’ parcheggiato a pochi metri dalla discoteca di Antella in un venerdì sera gremito di giovani alla ricerca di divertimento, non viene percepito come estraneo. "Lo temevamo, invece non è stato così. Segno che dobbiamo andare avanti" dice Maurizio Cinquini, psicologo e psicoterapeuta nonché ideatore del progetto di supporto mentale di strada. Qualcuno chiede cosa stiano facendo. "Offriamo colloqui gratuiti di 30 minuti" rispondono gli specialisti di Studiopsichefirenze. Questo primo venerdì notte è stato un esperimento per far conoscere un progetto da poco sbarcato in terra ripolese dopo l’avvio nel Valdarno.
"Volevamo informare e farci conoscere, ma già con qualche giovane è iniziato un dialogo". Una relazione che parte da una domanda iniziale: "Qual è la tua eccellenza?". E spesso, prima di rispondere, c’è qualche lungo secondo di silenzio. "Non sappiamo individuare le nostre attitudini – dice il dottor Cinquini -. La nostra cultura è improntata sul trauma: anche recenti studi mostrano come abbia un potere educativo. Si calcola che per ottenere lo stesso risultato di un evento traumatico, ce ne vogliano 8 positivi". Ma il negativo ha un risvolto educativo "solo nelle persone intelligenti, per le quali facilita il cambiamento. Altrimenti può portare a reazioni di rabbia e violenza". In pochi si imbarazzano nell’avvicinarsi al camper dello psicologo, lasciando per qualche minuto il gruppo di amici. "Segno che i tempi sono cambiati – sottolinea Cinquini -. La salute mentale non è più un tabù: come si racconta di andare dal dentista a fare la pulizia dei denti, così non si ha timore ha rivelare che ci si sta prendendo cura del proprio benessere mentale". Cosa chiedono gli adolescenti e i giovani adulti? "Nella fascia 18-25 anni per lo più problematiche affettive o come riuscire a individuare la strada che fa per noi. Notiamo una confusione nella ricerca della propria attitudine e del percorso di studi da affrontare".
Il camper tornerà in discoteca "stavolta accogliendo i primi veri e propri incontri". Nei prossimi giorni sosterà all’istituto Gobetti Volta per studenti e personale. "Abbiamo già lavorato nel Vasari di Figline ed è stato un tale successo di richieste, che il camper non bastava e ci siamo sistemati in tre aule". Buon segno: "I ragazzi hanno imparato a raccontarsi. Un ottimo antidoto all’incapacità di esprimere emozioni". Lo psicologo on the road, conclude Cinquini, va spesso in overbooking di richieste. "Siamo stati contattati da altre province e regioni. Valuteremo se "esportarlo" con corsi-master per colleghi che portino in Italia la psicologia di strada, un aiuto importante anche per la sanità pubblica".