Con Gaia alla ricerca delle origini

Lo spazio diventa arte teatrale in un ’astrospettacolo’ che è un viaggio oltre il tempo alla ricerca del senso della vita. Lo mette in scena Stefano Luci, autore e interprete di "Gaia", in prima assoluta sul canale youtube di CiurmaStorta Teatro, Astronomitaly e dello stesso attore il 30 dicembre alle 17. "Accompagna lo spettatore del futuro in un lungo viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio per ritrovare la nostra Madre perduta e dimenticata: la Terra" spiega Luci che lo ha scritto due anni fa, all’indomani della morte della madre. "Avevo bisogno di recuperare qualcosa del mio rapporto con lei, della sua battaglia contro la malattia nella dignità della vita, ma senza essere troppo autobiografico". Lo spunto è arrivato da "Fondazione e Terra" di Isaak Asimov. "La galassia del futuro vissuta solo da esseri umani, si è dimenticata della Madre. Il viaggio verso la Terra, si intreccia con la ricerca della nascita della vita biologica. Tra imperi dominanti che usano la forza per imporre l’ordine, società che basano tutto sugli algoritmi, popolazioni ermafrodite isolate, pianeti che distruggono gli estranei con i virus, il protagonista Golan Trevize cerca un’altra via che mette al centro l’essere umano. Si imbatte in Gaia, la terra madre, i cui abitanti proteggono e rispettano la vita. La sceglie, nonostante rischi di perdere il libero arbitrio, ma per capire la sua decisione cerca le sue origini". La scenografia 3D è di Astronomitaly, la musica live di Max Peri.

Manuela Plastina

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