
Tour fra i 170 punti di ’rifornimento’ comunali. Molti fuori uso, guasti o con il display oscurato. C’è poi il problema della sosta selvaggia che impedisce di utilizzarli. Gli automobilisti: "Troppi imprevisti".
C’è chi ha il pane e non ha i denti. Poi c’è chi ha un’auto elettrica ma non trova un punto dove ricaricarla. Guardando la situazione delle colonnine del Comune, tra postazioni fuori uso, dismesse, guaste o semplicemente carenti rispetto alla domanda, il detto si adatta. Anche i parcheggi riservati sono spesso occupati da veicoli che non dovrebbero esserci. Mentre altre volte gli stalli sono piazzati in angoli improbabili: tra dehors, davanti ai semafori, in vie anguste.
Da piazza Pitti al ponte Vecchio, dai Ciompi a San Pierino fino a piazza della Libertà: in molte zone i malfunzionamenti aprono buchi di copertura, costringendo gli automobilisti a lunghi giri a vuoto in cerca di una presa libera. Presa che spesso, semplicemente, non c’è. Le 170 colonnine comunali, dotate di doppia presa, compaiono su una mappa interattiva disponibile sul sito del Comune, che dovrebbe segnalare posizione e stato: disponibile, occupata, non funzionante. Il sistema risulta in parte affidabile: se una colonnina è segnata come occupata, sul posto spesso lo è davvero. Più complessa la situazione per quelle fuori uso, che non sempre vengono segnalate come tali.
Una delle zone più critiche è l’area di piazza Pitti, dove la mappa segnala tre colonnine. Sul posto, due risultano fuori servizio. L’unica attiva è già occupata da un mezzo non in ricarica. Multabile, di fatto. Ma la scena si ripete ovunque: parcheggi riservati pieni di veicoli che non ricaricano... La colonnina più vicina, sul lungarno Guicciardini, non offre alternative: è fuori uso, piazzata in curva con visuale ostruita da un cantiere e due stalli riservati sono occupati da motorini e auto in sosta. Esclusa la colonnina di piazza Santo Spirito — secondo diversi automobilisti quasi mai libera — resta scoperta tutta la fascia tra Ponte alle Grazie e piazza del Carmine.
"Si dice rivoluzione tecnologica, ma poi non si dà modo alle persone di esercitarla" racconta una residente dell’Oltrarno con un’auto elettrica. "Ho dovuto fare anche decine di chilometri per riuscire a caricare. Sono poche, quasi sempre non funzionanti. E spesso anche i parcheggi sono invasi da altri mezzi". Secondo alcuni residenti, i malfunzionamenti sono frequenti anche quando l’app o il sito indicano una colonnina come funzionante. Il problema viene segnalato anche dai commercianti dei chioschi in piazza Pitti: "I residenti si lamentano. Le colonnine sono guaste da tempo, anche la mappa lo mostra. A volte si vedono i vigili fare multe, ma i posti restano pochi". L’Oltrarno però non è un caso isolato.
In viale Giovine Italia, mentre un carroattrezzi rimuove un’auto in sosta vietata, una delle due colonnine mostra un display in bug: schermo oscurato, caratteri incomprensibili. Improbabile che un automobilista riesca ad avviare la ricarica. Il punto più vicino è al mercato di Sant’Ambrogio. Anche qui, colonnina fuori uso e parcheggi già pieni. Chi ha il mezzo scarico deve spostarsi in piazza dei Ciompi, ma lì entrambe le colonnine risultano fuori servizio. Lo stesso, poco più avanti in via San Pier Maggiore.
Ma anche in piazza della Libertà, le due colonnine sono guaste e con la nuova viabilità accedere al centro per ricaricare non è immediato. Insomma, se la transizione energetica passa dalle auto elettriche, chi ha fatto il grande salto chiede una rete migliore per "non pentirsi della scelta".