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"Coca, internet e gaming Le nuove dipendenze"

Il disagio giovanile visto dal Serd: "E’ ormai comune la cultura dello sballo. Fondamentale è il lavoro delle famiglie: per questo assistiamo anche loro"

FIRENZE

Nel 2021, i tre Serd fiorentini hanno hanno seguito 2596 utenti, di tutte le età. La maggioranza sono tossicodipendenti, una grossa fetta sono schiavi dell’alcol, e un piccola percentuale del tabacco. Presenti anche i dipendenti dal gioco d’azzardo.

Dottoressa Adriana Iozzi, Direttore Unità funzionale semplice Serd Zona 1 Firenze, qual è l’identikit dei giovani in cura presso il vostro servizio?

"Non c’è solo una tipologia di questi utenti. Ci sono sia i cosiddetti poliassuntori, che i cosiddetti polidipendenti. L’alcol è un collante quasi sempre presente insieme ai thc. In aumento la cocaina. Anche nei soggetti dipendenti da eroina,ci sono associate altre sostanze. C’è anche un incremento dell’uso di psicofarmaci non prescritti".

Giovani e giovanissimi protagonisti di bullismo e prepotenze che sfociano anche in episodi di cronaca nera. Dietro a questi comportamenti ci sono relazioni con l’usoabuso di alcol e droghe ?

"Potrebbero essere in relazione con l’abuso di alcol e di sostanze eccitanti oltre ad un importante disagio individuale. L’adolescente tende ad esprimere la sua sofferenza con agiti anche gravi".

Perché già in giovane età si cerca rifugio in queste sostanze?

"Perché le sostanze disinibiscono, perché è oramai comune la cultura dello sballo, la disinibizione e l’evasione dalla noia,dalla sofferenza tramite le sostanze. Importante è anche il ruolo del gruppo dei pari. Ovviamente oltre al disagio individuale spesso si associa un disagio all’interno della famiglia. Per questo motivo, i nostri Servizi offrono consulenze ai familiari per prevenire situazioni più gravi".

In cosa consistono, brevemente, le cure e l’assistenza che voi fornite?

"I tre Servizi per le Dipendenze, offrono percorsi dedicati a questi utenti sulla base della gravità del quadro clinico; lavoro integrato con il Privato Sociale, con il territorio...sperimentazione di progetti specifici e innovativi".

E ci sono risultati concreti?

"Sì, sicuramente. E’ straordinario vedere la “rinascita” del ragazzo o della ragazza e della loro famiglia! Perché nel percorso è fondamentale il coinvolgimento della famiglia".

Infine, la pandemia: che effetto hanno avuto i mesi del lockdown o le restrizioni sociali sui nostri adolescenti?

"La pandemia ha sicuramente accentuato il disagio adolescenziale, come i dati e le notizie di cronaca riportano. Oltre ai disturbi da uso di sostanze, riceviamo richieste da parte di genitori preoccupati per problematiche correlate alle tecnologie ( il “gaming“, internet). Ancora una volta i Servizi per le Dipendenze devono essere in grado di rispondere con competenza e professionalità".

Stefano Brogioni