La dura notte dei clochard: aggrediti nel sonno

Arrestati dalla polizia due giovani armati di rasoio e cacciavite Hanno ferito e minacciato i senzatetto per vecchi cellulari e qualche spicciolo

Senzatetto alla stazione di Santa Maria Novella

Senzatetto alla stazione di Santa Maria Novella

Firenze, 16 febbaraio 2021 - Disperazione chiama disperazione, in un clima di degrado urbano crescente che preoccupa e avvilisce. Ha un significato sociale che esula dalla cronaca nera il raid criminale della notte di S.Valentino contro quattro clochard sorpresi nel sonno e nel gelo fuori della stazione di Santa Maria Novella dove dormono abitualmente. Due giovani di 22 e 24 anni si sono avventati su 4 sans papier, tre uomini – due di 50 anni, uno è straniero, l’altro 67 – e una donna, lei addirittura 75. Episodi in rapida successione, concentrati a breve distanza di tempo e di luoghi. Non è per enfatizzare: i due giovani aggressori avevano un rasoio da barbiere e un cacciavite, li hanno puntati minacciosi quando hanno accerchiato le vittime, la donna stava dormendo ed stata ‘solo’ derubata del suo trolley colmo di povere vesti d’una vita da anni passata sulla strada. E li hanno usati, rasoio e cacciavite, per prendersi con la forza un paio di cellulari modello residuato bellico, uno zaino, un portagoglio, quel trolley: uno dei quattro senza tetto è stato ferito ed è andato all’ospedale. L’ha fatto da solo: ecco perché l’allarme è partito alle 5, è stata Santa Maria Nuova a chiamare il 112Nue (numero unico europeo) oltre un’ora dopo il fattaccio. Cinquant’anni, fiorentino, il clochard (forse come altri per loro scelta: il Comune ha offerto alloggi-ricovero) è andato a piedi dalla pensilina esterna che fa da ‘riparo’ all’ospedale: spintonato e colpito alla nuca, ha avuto 10 giorni di prognosi per contusioni, tagli alla testa e a una mano e nella parte posteriore del giubbotto. Tagli inferti con il rasoio. Gli agenti delle volanti dell’ufficio diretto da Alfonso Di Martino coordinati dalla sala operativa, dove nel frattempo arrivavano altre segnalazioni di fatti analoghi, sono ugualmente riusciti a trovare e ad arrestare i banditi; a dimostrazione di come presidia il territorio e di come si interviene con tempestività. Raccolte le descrizioni precise degli aggressori hanno perlustrato bene i dintorni, fino a individuarli quasi alla fermata della tramvia «Strozzi-Fallaci», Fortezza da Basso. I sospetti combaciavano con le descrizioni degli aggressori. Specie uno,sulla faccia una singolare mascherina a quadretti, riconoscibile. Mentre accertavano i fatti gli agenti hanno individuata la quarta vittima della scorribanda, la 75enne del trolley pieno di vestiti. Ritrovato il ‘bottino’: due cellulari di fortuna, il portafogli, lo zaino, il trolley. E pure le armi bianche impugnate dagli aggressori: il rasoio macchiato di sangue, il cacciavite. Anche i due marocchini sono ufficialmente dei senza fissa dimora, condizione molto diffusa tra i nordafricani anche se in realtà un tetto – clandestino come loro – ce l’hanno quasi sempre. E fin qui figuriamoci. Però quando aggrediscono è altra storia: stato di bisogno e gesti criminali come questo, comunque non si «compendiano».

Secondo la polizia che, sentito il pm di turno Fedele La Terza, ha arrestati per rapina aggravata in concorso, avrebbero già qualche pregiudizio a carico. Si cerca un terzo uomo, uno degli aggrediti è stato chiaro al riguardo: «Quelli che mi hanno preso lo zaino erano tre». Di due banditi che «m’hanno accerchiato, e portato via il telefonino» parla invece un altro degli aggrediti. Non si esclude quindi la presenza sulla scena di un terzo uomo al momento ignoto. Circostanza che autorizza l’ipotesi dell’esistenza di una banda seriale che aggredisce i senza tetto che dormono alla Stazione. Finale con il grazie calorosissimo dei quattro clochard ai poliziotti che gli hanno restituto gli oggetti della loro vita. Un grazie tanto povero quanto sentito.

giovanni spano

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