DIFABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Chiude San Zanobi. Addio alla parrocchia. I fedeli: "Incomprensibile"

Il cardinale Betori ha deciso di sopprimere la chiesa situata a Casignano. La struttura risale all’anno 1000 ed era un luogo di preghiera del Santo

Il cardinal Betori

Firenze, 16 luglio 2022 -  Non sappiamo più a che santo votarci. Il cardinale Betori sopprime la parrocchia del santo patrono di Scandicci. Un blitz in piena regola, con tanto di decreto, che chiude al culto la chiesa di San Zanobi a Casignano. Una chiesa dalle vestigia millenarie, l’unica in tutta l’area metropolitana dedicata al santo, protettore non solo di Scandicci ma anche di tutta l’arcidiocesi di Firenze.

Ma Betori non ha preso da solo questa decisione che ha lasciato la città piuttosto interdetta; come si legge nel decreto che è stato affisso solo pochi giorni fa alla chiesa, la richiesta è stata presentata dal proposto di Scandicci, Don Giovanni Momigli, parroco di Santa Maria e amministratore parrocchiale di San Zanobi a Casignano. Come è stato possibile pensare di chiudere l’unica chiesa intitolata al patrono di Scandicci e della diocesi di Firenze? Una chiesa presidiata, dove si celebra la messa, si fanno matrimoni e battesimi, una meta di pellegrinaggio?

Diversi interrogativi sorgono su questa decisione ed elementi sono da chiarire: nel decreto del cardinale si legge che don Momigli ha presentato la richiesta di soppressione il 3 febbraio scorso; per contro il consiglio presbiterale di Scandicci ha esaminato la questione dando parere favorevole il giorno successivo. Avrebbe potuto esprimere un parere diverso? In più perché sopprimere la parrocchia di San Zanobi, e chiudere al culto una chiesa così importante e simbolica, peraltro presidiata visto che ci vive il diacono Claudio Raspollini con la famiglia? Nella zona collinare di Scandicci vi sono diverse parrocchie dove non c’è più il sacerdote e neanche un presidio monastico, come per esempio accade a Mosciano. Perché la scelta è caduta su Casignano, che è luogo di pellegrinaggio e, pur essendo parrocchia di poche anime, ha un’attività e raccoglie diversi fedeli che arrivano anche da fuori città?

Certo la notizia ha fatto il giro della città e sono in molti che hanno voglia di chiedere spiegazioni per questa scelta; pare un po’ la stessa situazione vissuta dalle suore dell’eremo di Triozzi, finite sotto sfratto senza un perché dalla casa che era frequentata da tanti fedeli devoti. Scandicci è legata a San Zanobi non per secolare tradizione, ma per una scelta consapevole degli anni ’80, quando il sindaco di allora, Mila Pieralli (PCI), decise di contattare l’arcivescovo di Firenze che era Silvano Piovanelli, per chiedergli di indicare un patrono per la città. Gli scandiccesi fino ad allora non ne aveva avuto uno (la celebrazione coincideva semplicemente con quello di Firenze).

La scelta cadde su San Zanobi, perché in collina c’era la chiesa antichissima da lui frequentata e la grotta dove si ritirava a meditare. L’edificio sacro è meta di pellegrinaggio, come testimoniato dai libri pieni di spunti, pensieri, preghiere di quanti sono si sono raccolti in meditazione prima su quelle storiche panche di cipresso, poi nella grotta dopo un breve tratto a piedi. "Una decisione incomprensibile – dicono alcuni residenti della zona – la speranza è che ci si possa tornare sopra, e garantire il culto o se non è possibile, l’accesso alla chiesa a chi vuole pregare, come è stato fino a oggi, visto che almeno la presenza era sempre garantita".