REDAZIONE FIRENZE

Chianti Colli Fiorentini, il Consorzio brinda al successo

Le 90mila bottiglie prodotte in un anno rappresentano il fiore all’occhiello delle 28 aziende socie che puntano a fare rete

"Con 11.500 ettolitri prodotti dai 310 ettari rivendicati di vigneto, il Consorzio Chianti Colli Fiorentini, con le 28 aziende socie, rappresenta una piccola porzione del territorio complessivo, ma le 900mila bottiglie prodotte ogni anno costituiscono un fiore all’occhiello per il marchio e sono da sempre elemento di qualità e pregio". Così il presidente del Consorzio, Marco Ferretti, che ha presentato ieri lo scenario nel quale le aziende si stanno muovendo alla vigilia di Vinitaly 2022, dove il consorzio sarà presente al padiglione 9 Toscana (stand C12), ed a poche settimane alla firma dell’intesa con i Comuni del territorio e la Regione. "La nostra produzione media negli ultimi 5 anni è stata di circa 13mila ettolitri a confronto di una produzione massima di 22mila – ha ricordato Ferretti - non raggiungendo così mai il tetto di produzione totale, a dimostrazione del fermo impegno per la ricerca della qualità anche a discapito della quantità e di facili guadagni". Un grave problema per l’intero settore è rappresentato dal rincaro del prezzo dell’energia.

"Ogni giorno – ha proseguito il presidente del Consorzio Chianti Colli Fiorentini – dobbiamo sostenere costi più alti per l’acquisto dei vari materiali, subiamo rincari che arrivano fino al 30%, per esempio le bottiglie di vetro. Questo comporta un aumento di prezzo, attualmente di circa il 10%, anche del nostro prodotto che non viene accettato dai compratori. C’è il rischio di un cortocircuito che potrebbe provocare gravi danni all’intera filiera". "Speriamo davvero che il quadro muti radicalmente e al più presto – ha concluso –; abbiamo bisogno di recuperare il terreno che abbiamo perso nei due anni di pandemia. E dire che abbiamo segnali decisamente incoraggianti sul fronte del turismo enogastronomico, che quest’anno è partito con un mese di anticipo e da tempo fa registrare il tutto esaurito. Nonostante la guerra, gli statunitensi continuano infatti a rappresentare i tre quarti delle presenze. Dobbiamo lavorare per non disperdere questo patrimonio".