Per diversi mesi la procura di Firenze diretta da Giuseppe Creazzo era sotto organico. Tra gli scoperti, due posti da procuratore aggiunto, ruoli da vicecapo dell’ufficio. Ed è proprio Creazzo a ricordare a Luca Palamara, il magistrato al centro dell’inchiesta scandalo di Perugia su toghe e correnti, le carenze con cui combatte. "Come sai sono rimasto con un solo aggiunto su tre, la situazione è davvero difficile, ti prego di considerare l’opportunità di deliberare presto sul posto messo a concorso fin da marzo 17", scrive Creazzo il 7 novembre 2017. La prima delle due posizione libere andrà a Gabriele Mazzotta: il plenum decisivo si terrà nel marzo del 2018. Ma sul secondo posto libero da aggiunto, la partita si fa più serrata. Perché tra i "papabili" c’è Giancarlo Dominijanni, sostituto procuratore a Pisa. E’ il fratello Gerardo, magistrato pure lui (è procuratore aggiunto a Reggio Calabria) a sponsorizzarlo con Palamara. "Luca scusa per aggiunto Firenze Creazzo ha qualcuno?", chiede il 20 marzo 2018. In quel momento, per la carica di vice Creazzo è in corsa anche Tommaso Coletta, che poi diventerà capo a Pistoia. Dominijanni torna alla carica il 18 luglio 2018. "Ciao Luca state trattando in quinta aggiunto Firenze dove MI (Magistratura Indipendente, ndr) porta (?) mio fratello Giancarlo. Area porta testaroli (Tescaroli, ndr) o pesce. Sinceramente che possibilità ha mio fratello?" "Grande Gerry, secondo me buone dobbiamo però trovare giuste convergenze ci aggiorniamo in serata un abbraccio", risponde Palamara. Ma il giorno dopo i due s’incontrano e da quel momento delle "novità per aggiunto Firenze", nella chat tra loro non se ne parlerà più. Alla fine quel posto andrà a Luca Tescaroli. Il quale, sempre dalle conversazioni carpite dal trojan nel telefonino di Palamara, risulta esser passato da Francesco Minisci, pm a Roma, segretario Anm con Davigo, ...
© Riproduzione riservata