
La chat con il David di Michelangelo
Firenze, 14 dicembre 2021 - Sa quando è stato realizzato e perchè è raffigurato nudo, ma di fronte alle domande più complesse per il momento fa scena muta. Ma presto migliorerà, ‘stimolato’ proprio dalle curiosità dei visitatori.
Da domani è possibile ‘chattare’ addirittura col David di Michelangelo. Basta collegarsi al sito della Galleria dell’Accademia per provare a ‘dialogare’ con la statua. Noi abbiamo 'testato' il progetto d’intelligenza artificiale. “Quando sei nato?”, la prima domanda che rivolgiamo al capolavoro. La risposta è immediata: “Io sono nato a Betlemme nel 1040 a.C, ca”. Ci spinge a saperne di più e naturalmente lo accontentiamo. Ci dice anche che, sì, Firenze gli piace.
“E sono orgoglioso di essere un simbolo di questa città”. “Perchè sei nudo?”, digitiamo. E lui: “Mi vedete tutto nudo perché non ho nulla da nascondere, vi mostro tutta la mia virtù e integrità morale. Il mio papà afferma anche di essersi ispirato a un passo biblico secondo cui “il re ebreo Saul offre a David la sua armatura e il giovane vi rinuncia perché troppo pesante” ... io, per ovvi motivi, preferisco solo la prima affermazione”.
Nulla da fare, invece, se le domande diventano più complicate. David ignora che una sua copia si trovi in Cina. Non sa da chi fosse composta la commissione di artisti che decise la sua collocazione di fronte a Palazzo Vecchio. Anche la domanda su quanto tempo durò il trasporto della sua statua da piazza del Duomo a piazza della Signoria lo lascia interdetto.
“Scusami non ho capito, ma probabilmente la prossima volta saprò risponderti”, la replica. La stessa che arriva di fronte alla domanda su cosa ‘provi’ nel vedere i suoi genitali stampati sui souvenir. Vabbè, del resto è solo l’inizio. Ma piano piano la sua capacità di comprensione e risposta aumenterà. È così che funziona il chatbot, sviluppato a partire da un'idea di Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, ricorrendo agli strumenti sviluppati da Querlo, società di New York specializzata nella produzione di applicazioni tecnologiche tramite l'intelligenza artificiale.
Per la produzione dei contenuti la Galleria dell'Accademia di Firenze ha avviato una collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Firenze, coinvolgendo un gruppo di studenti del corso di "Didattica per i musei” - seguiti dalla professoressa Federica Chezzi, - e da numerosi studenti di altre università e nazionalità, a cui è stato chiesto di immaginare cosa potrebbe chiedere un turista al David.
Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno dell'Associazione degli Amici della Galleria dell'Accademia di Firenze.
"L'idea del chatbot - afferma Cecilie Hollberg, - nasce dalla volontà di portare questo museo nella modernità e per essere aggiornati bisogna rivolgersi ai giovani, come gli studenti universitari italiani e non, coinvolti nel progetto, che con la freschezza del loro approccio, dettato da uno spirito libero, sono in grado di comunicare la curiosità verso un'opera d’arte”. Sono per ora alcune centinaia le domande e le risposte acquisite dal David.
Tra queste, “Cosa hai provato a sconfiggere Golia?”, “Che tipo era Michelangelo?” e “Che lingua parli?”.