Castelfiorentino, c’era una volta il comune più rosso d’Italia

Qui, fino a qualche anno fa, la sinistra vinceva con percentuali bulgare. Oggi le coalizioni sono separate da cinque punti

Castelfiorentino, 27 settembre 2022 - C’era una volta il comune più rosso d’Italia, quello che anche nei momenti più difficili della storia della sinistra garantiva percentuali bulgare e vittorie schiaccianti. Oggi alla Camera le coalizioni di centrodestra e centrosinistra sono separate da appena 5 punti percentuali.

Vince quella a sostegno del candidato Dem Emiliano Fossi, ma che Castelfiorentino guardi sempre più a destra è ormai un dato di fatto. Il Partito Democratico scende addirittura sotto al 40% e perde circa mille voti in cinque anni, attestandosi intorno al 34%. Nessuno, da quelle parti, ha voglia di festeggiare. I voti del centrodestra, come accaduto anche altrove, sono finiti tutti nelle mani di Fratelli d’Italia, che passa dal 2,5% del 2018 al 21,6% di adesso.

I dati delle coalizioni in Toscana
I dati delle coalizioni in Toscana

"I risultati del voto si sentono anche qui. Nella rossa Toscana – scrive il sindaco Alessio Falorni su Facebook – il Pd è sotto Fratelli d’Italia. Il centrosinistra si mantiene maggioranza nel nostro Comune, ma non più autosufficiente. Fratelli d’Italia è sopra il 20% nel Comune più rosso d’Italia. E non ha nemmeno una rappresentanza nell’opposizione. Chissà che succederà in consiglio: magari vedremo cambi di casacca in quelle file, dato il flop della Lega. A questo risultato nazionale, con prospettiva locale, guardo con attenzione per sapere se ci verranno confermate le risorse del Pnrr, e se verranno presi i provvedimenti sulla sicurezza che in tanti auspicano, anche nel nostro Comune, e su cui ora non ci sarà più l’alibi della sinistra".

Falorni parla anche degli errori che a suo modo di vedere il Pd ha commesso a livello nazionale.

"Il risultato delle urne si accetta sempre. E per quanto riguarda un elettore del Pd come me, sono tante le cose che non hanno convinto nelle scelte fatte dal mio partito. Dai catapultati nei seggi sicuri – scrive ancora Falorni – all’aver privilegiato nell’agenda politica temi marginali che agli italiani interessano poco. Non vorrei invece che si parlasse dell’errore di Letta nel non volersi alleare coi 5 stelle. Mi dovreste piuttosto spiegare perché avrebbe dovuto, visto che le politiche di 5 stelle e Pd sulle principali materie di governo sono quasi sempre antitetiche. Piuttosto, che il popolo del Pd si chiarisca bene, nel prossimo congresso, quello che vuole per questo Paese, perché mi pare non ne abbia più così chiarezza"

Tommaso Carmignani

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