REDAZIONE FIRENZE

Centri per il rimpatrio Dibattito all’Arci Il no è compatto

Cittadini e Terzo settore si oppongono all’apertura della struttura. Fossi (Pd): "Sono luoghi dove vengono negati i diritti umani".

Centri per il rimpatrio Dibattito all’Arci Il no è compatto

Non si fermano le polemiche relative all’ipotesi di un centro per il rimpatrio (Cpr) sul territorio. Si è svolta ieri, al circolo Arci di piazza dei Ciompi, la discussione per ribadire l’assoluto no dellla cittadinanza e delle associazioni del terzo settore alla struttura. Presenti un centinaio di cittadini con i rappresentanti delle istituzioni. Al centro dell’incontro, organizzato da Asgi (Associazione studi giuridici immigrazione) e Ang (accoglienza non governativa) le criticità dei cpr, definiti simili a lager, in cui i diritti umani vengono costantemente lesi. "Nei Cpr regna l’oppressione - spiegano gli organizzatori - ci sono autolesionismo e tentativi di suicidio. Sono luoghi dove è difficile denunciare le violazioni. Ci opponiamo a un nuovo centro". Presenti diversi rappresentanti delle istituzioni.

"L’esperienza dei cpr ne ha dimostrato la totale inutilità – ha detto l’assessore regionale all’immigrazione Stefano Ciuoffo – spesso le espulsioni non vanno a buon fine; proponiamo di implementare i centri di accoglienza ed integrazione" conclude. "I cpr non nascono per chi compie reati - spiega il presidente del garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma - per questo c’è il carcere. I centri servono per espellere, ma i dati dicono che più della metà non riesce a essere rimpatriata". "Sono luoghi in cui i diritti vengono negati - ha detto, Emiliano fossi, segretario regionale del Pd – c’è violenza. Noi siamo contrari". "I cpr non sono la risposta – spiega l’assesore regionale Serena Spinelli – serve organizzare l’accoglienza come un fenomeno strutturale e non emergenziale. Le scelte fatte dal governo rischiano di smantellare il modello di accoglienza toscano".

Gabriele Manfrin