
La governatrice della Sardegna Alessandra Todde non si dimette e continuerà a guidare la Regione, in attesa - potrebbe volerci...
La governatrice della Sardegna Alessandra Todde non si dimette e continuerà a guidare la Regione, in attesa - potrebbe volerci un anno - che tre gradi di giudizio mettano la parola fine alla vicenda della sua decadenza. Lo dice dopo la sentenza del collegio della prima sezione civile del tribunale di Cagliari e della bocciatura del suo ricorso contro l’ordinanza che l’ha sanzionata per la rendicontazione delle spese elettorali. A domanda diretta, sull’ipotesi dimissioni richiesta dalle minoranze, ha subito chiarito: "Chiunque mi conosca sa che è assolutamente un’assurdità, non ho intenzione di dimettermi. Mi dimetterei se non avessi la fiducia dei sardi, se i sardi mi dicessero che non credono in me o nelle cose che sto portando avanti". Ribadisce che sarà il Consiglio regionale ad avere l’ultima parola, "quando sarà opportuno" e precisa di essere pienamente legittimata a svolgere il suo ruolo e respinge al mittente le bordate del centrodestra che la incalza invocando di "staccare la spina a un malato terminale" e fino al punto di convocare per lunedì 2 giugno un vertice di coalizione a Oristano. Obiettivo: tracciare la strada, "essere pronti a un nuovo ritorno alle urne" e "dare alla Sardegna una guida politica solida e coerente, pronta a restituire ai sardi un governo legittimato e capace di operare nell’interesse di tutti". A sostenerla ieri a Nuoro per un incontro elettorale anche il leader del M5S Giuseppe Conte.