Casa Emergenza continua Analisi choc: sfratti +30%

In Toscana all’inizio del 2023 ci sono 180mila famiglie in disagio abitativo. Cgil e Sunia: "Possono servire anche vent’anni per avere un alloggio popolare"

Migration

di Iacopo Nathan

Oltre 20 anni di attesa per l’assegnazione di un alloggio popolare, 180mila famiglie in situazione di disagio abitativo, con il 30% a rischio sfratto. Questi alcuni dei temi del convegno "Edilizia pubblica: la casa per l’emancipazione sociale", organizzato da Cgil Toscana e Sunia Toscana ieri a Firenze. La situazione dell’emergenza casa sta prendendo sempre più piede, e la richiesta è stata quella di creare "un’alleanza tra sindacato, Regione, Comuni, aziende e inquilini per combattere l’emergenza casa in Toscana su cui si rischia un disastro sociale".

In Toscana, all’inizio del 2023 ci sono 180mila famiglie in disagio abitativo: un numero in crescita costante, che contribuisce a creare disorientamento, paura, sfiducia, rabbia sociale. La casa diventa il fattore prioritario di disgregazione e acceleratore di povertà. Se nel 2022 gli sfratti pendenti erano stati circa 5mila, per il 2023 Cgil e Sunia stimano una crescita di almeno il 30%, tra crisi economica, energetica, salariale e il taglio dei contributi affitto. Firenze nel 2021 è la prima città in toscana per numeri di sfratti, con 1035 nuove convalide di sfratto (95% per morosità) e un aumento di percentuale del 155,56% rispetto al 2020, 832 richieste di esecuzione con forza pubblica. Situazione negativa anche per quanto riguarda le case popolari, visto che sono 3418 le richieste, a fronte di 216 assegnazioni.

"L’edilizia pubblica è un pilastro dello stato sociale, fondamentale per il sostegno e l’emancipazione delle famiglie di lavoratori e lavoratrici che hanno difficoltà a sostenere i costi del mercato dell’abita – spiegano Laura Grandi, segretario regionale Toscana Cgil Sunia e Maurizio Brotini, segretario Cgil Toscana –. Allo stato attuale, questa consapevolezza non sembra in alcun modo rientrare tra le priorità della politica nazionale. Ebbene noi, oggi, siamo a chiedere alla Regione Toscana ai suoi Comuni un salto di qualità e più attenzione al tema rispetto allo stato attuale, sia sulle risorse – occorre su questo incalzare Parlamento e governo – e sia avviando un percorso di riforma normativa della gestione del patrimonio abitativo dell’Erp toscana che, soprattutto in questi ultimi anni, sta manifestando molti limiti riguardo l’efficacia dell’azione programmatoria degli 11 ambiti Lode e dell’azione gestionale delle sue 11 aziende. Le politiche abitative tornino al centro dell’azione politica".

"Il tema della casa deve essere sempre più centrale nelle politiche future – conclude Serena Spinelli, assessore alle politiche abitative della Regione Toscana -. Durante il Covid è stato un tema molto dibattuto, adesso sembra derubricato, mentre dovrebbe essere in cima alla lista. Il costo della vita sta diventando sempre più alto, ed è sempre più difficile risolvere queste situazioni. E’ difficile non pensare ad una alleanza forte tra istituzioni e parti sociali per pensare al futuro".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro