La casa dei babbi raddoppia, presto il nuovo bando

Si amplia la struttura in piazza Santo Spirito. Funaro: «Percorso condiviso verso la stabilità». Albanese: «La risposta a un bisogno sul territorio»

Le assessori Funaro e Albanese

Le assessori Funaro e Albanese

Firenze, 30 marzo 2021 - Di progetti a sostegno delle madri che rimangono sole a crescere i figli e non ce la fanno a tirare avanti, Firenze ne vanta più di uno. Ma da qualche anno Palazzo Vecchio ha deciso di dedicare spazio e attenzione anche ai padri. Perché anche ai babbi succede di dover lasciare la casa condivisa durante il matrimonio e succede spesso che non riescano a pagare un secondo affitto. Molti tornano a vivere con i genitori, ma non sempre è possibile. E se lo stipendio è basso i problemi si moltiplicano. 

Così qualche anno fa è nata in piazza Santo Spirito la «casa dei babbi». Cinque appartamenti che sono stati messi a disposizione di quei padri che – senza uno spazio adeguato – non potevano ospitare i figli nei giorni previsti dagli accordi di separazione. E di fatto rischiavano di perdere il rapporto con loro, specialmente con i più piccoli. 

«Nel 2017 abbiamo inaugurato 5 appartamenti in piazza Santo Spirito – spiega l’assessore al welfare Sara Funaro – e ora ne abbiamo ristrutturati altri 5 che entro l’estate andranno a bando. Abbiamo investito circa 400mila euro, ma anche questa era un risposta importante da dare».  Si tratta di due o tre stanze che di fatto restituiscono spazio a famiglie che sono divise. L’affitto è poco più che simbolico: il primo bando prevedeva 100 euro al mese. Il Comune ha studiato un percorso per queste famiglie, le case sono una soluzione temporanea che accompagna la famiglia fino a quando non è in grado di camminare da sola. «E’ una situazione di transizione e le persone inserite – spiega Funaro – iniziano un progetto che prevede un sostegno psicologico, un accompagnamento educativo, insomma un percorso per ritrovare stabilità non solo dal punto di vista economico. Per loro e per i figli minori. Non ci sono tempi definiti». E c’è anche chi, con i giusti supporti, ce la fa a ripartire. Dei primi cinque assistiti uno è già riuscito a ripartire sulle sue gambe. 

«Stiamo lavorando affinché le politiche abitative della nostra città rispondano alle tante e diverse esigenze – ha aggiunto l’assessora alla casa Benedetta Albanese – e fra queste c’è quella di dare l’opportunità di ripartire ai padri in difficoltà. E’ un progetto importante che risponde ad un bisogno presente sul nostro territorio perché offre una risposta per accompgnanre i babbi nella costruzione di soluzioni più stabili».  Pa.Fi.

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