L'appello degli studenti contro il caro affitti: "Per studiare serve una casa"

In vista delle elezioni la lettera e petizione degli studenti di Csx

Mirko Brogi, uno dei portavoce

Mirko Brogi, uno dei portavoce

Firenze, 20 settembre 2022 - Un appello aperto ai candidati, alle associazioni, partiti e amministratori della città in vista delle elezioni del 25 settembre con una raccolta firme per chiedere che sia garantito il diritto allo studio. E' quanto chiedono i ragazzi di Csx Firenze che rappresentano oltre 4mila studenti. “Per studiare serve una casa” è lo slogan dell'iniziativa portata avanti dal movimento.

“Quest’anno – spiega uno dei coordinatori Mirko Brogi - il ritorno di molti studenti nelle proprie sarà più difficile rispetto agli anni passati. Assieme alle difficoltà di reperire un posto letto, riscontrate soprattutto in città turistiche come Firenze per l’aumento del fenomeno Airbnb, ad oggi chi cerca una stanza in affitto da fuorisede deve far fronte a costi che, rispetto all’anno precedente, sono aumentati di circa l’11% come media annua per una singola”.

Firenze, secondo gli ultimi dati diffusi, si assesta tra le città in cui i costi penalizzano maggiormente gli studenti con un aumento del 18,5% rispetto al 2021, cifra che assesta la nostra città al quarto posto nella classifica nazionale dei rincari. In questo quadro non sono soltanto i prezzi degli affitti ad aumentare, ma soprattutto quelli di luce e gas che ricadranno negativamente sui bilanci familiari.

“Come Csx-Firenze vogliamo lanciare un appello a tutti i candidati – spiegano in una nota - che hanno a cuore l’accesso all’istruzione universitaria: non lasciateci soli in questa battaglia. L’aumento dei costi degli affitti mette ancora di più in crisi la garanzia del Diritto allo Studio nelle nostre città, poiché saranno le famiglie degli studenti a pagare, in particolare quelle con basso reddito". Una battaglia che va avanti dal 2019 quando proprio i ragazzi organizzarono un sit-in all’interno degli spazi universitari di Novoli per denunciare l’aumento dei prezzi degli affitti che in quell’anno erano cresciuti del 12% rispetto al 2018. "Non possiamo pagare i costi di un capitalismo malato che ha prodotto extraprofitti ingiustificabili e nuova povertà diffusa su tutta la classe media. Abbiamo bisogno che lo Stato non ci volti le spalle" dicono.

Per gli studenti è necessario "portare avanti un piano di edilizia universitaria (e, per diritto riflesso, popolare) che risolva definitivamente il problema degli alloggi nel nostro Paese. Serve lo sviluppo di un piano edilizio pluriennale che ambisca all’esaurimento definitivo delle suddette problematiche. In Italia, infatti, a fronte di 421.000 fuorisede sono appena 40.000 i posti letto garantiti dalle residenze universitarie. Per studiare serve una casa".

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