ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Carico-scarico, regole troppo severe nella ztl ed è anarchia

Protesta delle categorie per l'orario di accesso per la distribuzione merci in centro che finisce alle 9

Operazioni di carico e scarico merci in centro a Firenze

Firenze, 11 agosto 2018 - A oltre sette anni dalla radicale modifica degli accessi alla ztl per carico e scarico merci, con il limite generalizzato dell’ingresso entro le 9 (salvo deroghe e categorie speciali), per le categorie economiche è il momento di intervenire sui fondamentali di questa operazione. Lo spunto rilanciato dall’assessore Fratini (in particolare nuove finestre orarie nell’arco della giornata) viene accolto in pieno dai vertici di Confcommercio e Confesercenti, che concordano sulla necessità di individuare nuovi orari di ingresso ma aprono anche altri termini di confronto. Anche perché la configurazione attuale porta con sé infrazioni, sforamenti di orari e molte difficoltà per gli operatori economici.

«Il problema dell’approvvigionamento delle nostre aziende – sostiene Aldo Cursano, presidente di Confcommercio – è una tematica vitale: si devono poter conciliare le esigenze di ordine e funzionalità del centro con quelle di chi non può stravolgere la propria attività e la propria organizzazione del lavoro: per alcune tipologie commerciali, accedere per la consegna entro le 9 del mattino è un vero problema. E va a finire che molti per garantire il servizio sono costretti a sforare».

Sono tra sette e ottomila gli accessi quotidiani entro quell’orario per la consegna merci. Un affollamento che per Cursano deve però trovare una diversa regolamentazione. «Serve una forbice più ampia al mattino – afferma – perché non si possono lasciare le aziende senza rifornimenti, soprattutto quelle che utilizzano merce deperibile. E poi nuovi orari nel corso della giornata». In generale, come filosofia di intervento per la riorganizzione della ztl, serve «un equilibrio tra rispetto del centro e rispetto del lavoro di chi vi opera».

Temi sostenuti anche da Claudio Bianchi, presidente di Confesercenti. «Bisogna aprire nuove possibilità di accesso durante la giornata – afferma – ma evitando gli orari di maggior afflusso dei turisti, quando il centro non può assistere a un via vai di furgoni. Va trovato il corretto rapporto tra il blocco assoluto e l’apertura indiscriminata. Anche per stabilire regole uguali per tutti: è in vigore la chiusura, ma vediamo passare tanti mezzi fuori orario, non so quanto in regola».

Cosa fare allora? La ricetta della Confesercenti è chiara: «Abbiamo bisogno più zone pedonali in cui non entra nessuno, più corridoi di attraversamento, meno ztl. Anche perché così com’è è troppo pesante e di fatto costringe gli utenti a bucarla». E Cursano rilancia: «Il centro è già enormemente penalizzato nella raggiungibilità e nella fruizione di giorno e di sera. Ma se uniamo anche la difficoltà di rifornire i negozi, i rischi sono evidenti».

Come intervenire allora? Da almeno quindici anni, per esempio, si parla di transit point per organizzare le consegne. «Abbiamo sempre pensato che fosse una buona soluzione – afferma Bianchi – ma esperti di logistica ci dicono che non è l’ottimale, per come è configurata Firenze. Ma siamo pronti a ragionare su ogni iniziativa migliorativa: dagli incentivi per i mezzi elettrici alla totale sostituzione della plastica con il vetro a rendere nelle attività commerciali».