Carabinieri accusati di stupro, gli avvocati: "Chiederemo la loro riammissione nell'Arma"

"La loro innocenza sarà dimostrata. Valutiamo se fare ricorso al Tar contro questo provvedimento"

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Firenze, 12 maggio 2018 -  I carabinieri Marco Camuffo e Pietro Costa, accusati di aver violentato due studentesse americane a Firenze nella notte tra il 6 e il 7 settembre scorsi, e a cui ieri è stato notificato l'esito del procedimento disciplinare con cui il comando generale dell'Arma dei carabinieri li ha destituiti, "non sono degli stupratori, sarà dimostrata la loro innocenza nel processo penale che verrà fatto e chiederemo così la loro riammissione nell'Arma. Valutiamo se fare ricorso al Tar contro questo provvedimento". Lo afferma l'avvocato Giorgio Carta, difensore di Costa.

"Nella decisione disciplinare - sostiene l'avvocato Carta - ha pesato per entrambi di aver avuto rapporti sessuali in servizio con le due americane. Ma nessuno ha stuprato nessuno e sarà dimostrato al processo. Il comando generale sembra aver avuto una certa fretta a irrogare la sanzione nei confronti dei due militari. In questo modo la presunzione d'innocenza non è rispettata: ancora non c'è stato nessun processo e per le decisioni relative al procedimento disciplinare non c'era da rispettare nessuna scadenza".

 

 

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