REDAZIONE FIRENZE

Caos nel centrosinistra. A Firenze tutti contro tutti. I dem chiudono a Renzi

La rottura tra Pd e Iv a Firenze compromette una possibile alleanza per le comunali. Renzi chiede condizioni troppo alte, dem restii. Possibile riavvicinamento con Sinistra italiana.

Caos nel centrosinistra. A Firenze tutti contro tutti. I dem chiudono a Renzi

di Emanuele Baldi

Questo matrimonio non s’ha da fare. Quantomeno non sulle rive dell’Arno dove dem e Italia viva non riuscirebbero a trovare la quadra neanche con il più raffinato dei geometri della politica.

Così dopo settimane di veleni incrociati, veti, strali e provocazioni sui tavoli romani si consuma la rottura definitiva tra Pd e Iv con la segretaria nazionale Elly Schlein e l’ex premier Matteo Renzi hanno convenuto che in vista delle comunali di giugno a Firenze margini per una trattativa per rafforzare il campo largo a sinistra (e contenere l’onda del centrodestra tradizionalmente di rincorsa, ma dato negli ultimi sondaggi – in attesa che l’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt sciolga le ultime riserve sulla sua discesa in campo – in netta risalita)

a oggi non ce ne sono.

Prevale così la linea dell’ala oltranzista dei dem che avrebbe visto come fumo negli occhi l’ingresso nella coalizione di centrosinistra, che sostiene la candidatura a sindaco dell’attuale assessore al sociale di Palazzo Vecchio Sara Funaro, l’ingresso del ’guastafeste’ Matteo Renzi il quale, in cambio del suo appoggio (che a sua volta avrebbe però fatto decadere in automatico quello di Sinistra italiana, nemica giurata di Iv), avrebbe chiesto per i suoi una poltrona da vicesindaco nella prossima giunta, un paio di presidenze di quartiere e almeno un assessorato di peso. Richieste troppo alte per il Pd che, al limite, avrebbe accettato di concordarle solo dopo il voto e comunque soltanto se l’ex rottamatore si fosse rimangiato buona parte delle accuse mosse all’ex amico Dario Nardella, sindaco a fine mandato, che a detta di Renzi avrebbe reso la città più caotica, meno sicura e trasformata in un multificio per automobilisti. Il Pd locale ufficialmente non replica, ma a quanto trapela la porta per un accordo potrebbe rimanere, se non aperta, almeno socchiusa a patto che Renzi la smetta di alzare la posta in gioco.

D’altronde il gioco delle reciproche spinte potrebbe portare anche a un matrimonio last minute, sebbene a oggi difficilissimo specialmente per una questione di tempi visto che lo stesso Renzi avrebbe intenzione di presentare la squadra per il consiglio comunale all’appuntamento dell’amata Leopolda fissato per l’8 marzo. La sua candidata sindaco, già annunciata, è la numero due della Regione Stefania Saccardi. E comunque se la coalizione di centrosinistra (della quale fanno parte oltre al Pd anche Azione, socialisti, Volt, Verdi, +Europa e il movimento dei laburisti che fa riferimento all’ex ministro Valdo Spini) perde peso e un buon bacino di voti al centro con il tramonto dell’ipotesi di un’intesa con i renziani potrebbe però ricucire i rapporti con il partner più forte (e fino a oggi più tentato ad andarsene) della coalizione, quella Sinistra italiana che nei giorni scorsi aveva mandato ai dem un messaggio chiaro: "Noi con Renzi mai".