Burro, riso e tonno Raddoppia tutto Un salasso per i conti dei ristoratori

L’aumento esponenziale dei costi delle materie prime manda in affanno le attività: "Rincari ogni 15 giorni"

di Rossella Conte

Fare la spesa è diventato un lusso. Non solo per i consumatori come abbiamo testato sul campo ieri ma anche per i ristoratori. Dopo essere tornati allo stesso supermercato con uno scontrino di novembre 2021 e aver acquistato gli stessi prodotti registrando un incremento di oltre il 20% sul conto finale, abbiamo chiesto ai titolari l Ristorante Da Pinocchio di piazza del Mercato Centrale una doppia fattura. Paolo Zoppi e Helga Chiostrini ci hanno mostrato quella del 23 maggio 2019 e quella del 31 dicembre 2022.

"E’ aumentato tutto, dal latte alla farina fino al pesce. Prima il Covid, poi l’impennata dovuta al conflitto in corso. Quindi, a partire da giugno, c’è stata una corsa al rialzo con incrementi anche con cadenza quindicinale" sottolinea Chiostrini. Basta dare un occhio alla doppia fattura: un chilo di burro che costava 5,80 euro, il 31 dicembre è stato ordinato a 10,70. Il gorgonzola, stesso fornitore, è passato da 5,90 euro a 10,20. Più che raddoppiato il guanciale toscano che costava 4,40 al chilo nel 2019 e ha toccato nel mese di dicembre 2022 i 9,60. Per ordinare il riso ci vogliono 3,50 euro al chilo rispetto a 1,50 di tre anni fa.

A maggio 2019, i titolari del ristorante di piazza del Mercato Centrale, avevano speso 8,90 al chilo per il salmone norvegese che hanno acquistato a dicembre 2022 a 13,80. Lo stesso discorso per il tonno sott’olio che è balzato da 13 euro a 17,20 al chilo.

"Alcuni dei nostri rappresentanti – prosegue Chiostrini - ci raccontano che loro stessi sono in difficoltà perché se prima i listini li aggiornavano a distanza di mesi ora i prezzi cambiano ogni 15 giorni. Quindi è anche difficile fare un bilancio e pianificare le spese".

Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale di Federconsumatori, il pacco di pasta da un chilo è aumentato del 77% in un anno, passando da un prezzo medio di 1,64 euro nel 2021 a 2,90 euro del 2022. Rispetto al 2001, quando un kg di spaghetti si pagava solo 86 centesimi, il rincaro è del 237%. Al secondo posto, della top ten dei rincari alimentari, troviamo la farina che segna un incremento del +63% rispetto al 2021. Il prezzo al chilo è infatti passato da 0,79 a 1,29 euro. Nel 2001 costava 57 centesimi. Al terzo posto c’è la pasta integrale: un chilo costa 3,38 euro a fronte dei 2,18 euro del 2021 (+55%).

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