Bufera sul nome di Zazzeri, l’associazione Vittime del Forteto: "Troppo vicina a Fiesoli". Lei replica: "Mia posizione limpida"

La candidatura dell'avvocato fiorentino Elena Zazzeri a Firenze Democratica suscita polemiche per presunti legami con il caso Forteto. Zazzeri respinge le accuse, sottolineando il suo impegno a difesa dei diritti dei minori.

La reazione alla presentazione del suo nome è stata immediata. Lei è Elena Zazzeri, avvocato fiorentino, tutrice dei fratelli Aversa il cui caso portò alla condanna dell’Italia da parte della Corte Europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo, che nel 2000, le furono affidati ben prima che scoppiasse il caso Forteto.

Per questo l’associazione Vittime del Forteto dice di "aver appreso con sconcerto" della sua candidatua nella lista di Firenze Democratica. "L’avvocato Zazzeri – spiegano – non ha partecipato direttamente al processo contro la setta del Forteto, ma è stata triste protagonista della sconcertante e squallida vicenda laddove si legge nella sentenza del tribunale di Firenze che aveva fatto parte del comitato scientifico della fondazione il Forteto, si occupava dei rapporti con il Tribunale per i Minorenni insieme a Fiesoli e Goffredi, con i quali aveva pianificato una strategia volta ad interrompere ogni rapporto dei genitori con i minori, consolidando e rendendo definitivo il loro inserimento al Forteto". Secondo l’associazione delle vittime "sempre in sentenza – dicono – si legge che l’avvocato Elena Zazzeri aveva un rapporto molto stretto, quasi di amicizia con la comunità; per questa sua dedizione aveva beneficiato di lavori fatti gratuitamente a casa sua, di cesti natalizi, regali, accreditamento costante e presenza fissa alle cene del Forteto. Rapporti cordiali e favori venivano dispensati anche all’avvocato Zazzeri, alla quale era stato gratuitamente risistemato il giardino ed imbiancato l’appartamento". Dal canto suo l’avvocato Zazzeri replica: "Una errata nota redazionale per la lista Del Re di cui mi onoro di far parte mi ha definita “avvocato delle vittime del Forteto“, in realtà nel noto processo ho rivestito il ruolo di testimone essendo stata chiamata a riferire procedure e accadimenti che avevo conosciuto. Mi assumo la responsabilità dell’errore e me ne scuso. Ma ciò chiarito, debbo replicare alla velenosa nota della associazione vittime del Fortetoche ha inteso attribuirmi ruoli mai ricoperti e comportamenti mai assunti. Rivendico il mio impegno professionale e sociale ultra quarantennale a favore di tanti minori e che mi h visto insieme a tanti altri-magistrati,avvocati,operatori dei servizi -protagonista nelle battaglie per il riconoscimento dei diritti dei più fragili. Nessuna polemica strumentale potrà gettare ombre su tale limpido impegno".