Bufera sul Meyer: Firenze, quattro concorsi sotto accusa

Chiesto un anno di interdizione per il dg Zanobini, accusato di far parte del "sistema" che, secondo la procura, pilotava i bandi

Alberto Zanobini

Alberto Zanobini

Firenze, 5 settembre 2022 - La "concorsopoli" ipotizzata dalla procura si allarga e investe prepotentemente il Meyer: anche il suo direttore generale, Alberto Zanobini, viene infatti incluso nella presunta associazione per delinquere - il “sistema“ impregnato di potere e politica - che avrebbe avuto l’obbiettivo di pilotare i bandi verso vincitori prestabiliti.

Quattro nuove cattedre finiscono sott’accusa. Per questo, come anticipato da Repubblica, i pm Nastasi e Tescaroli tornano all’attacco e chiedono nuove misure interdittive. Una di queste, della durata di un anno, riguarda proprio Zanobini (assistito dall’avvocato Filippo Cei), che il 28 settembre potrà fornire la propria risposta alle accuse che gli vengono mosse nell’interrogatorio dinanzi al gip Angelo Pezzuti. Ma nell’ultimo atto della maxi inchiesta su Careggi, iniziata ormai cinque anni fa, ci sono altri volti nuovi.

Con Zanobini, accusato pure di corruzione per atti contrati ai doveri d’ufficio, sono indagati anche il direttore del dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Firenze, Paolo Bonanni, e la professoressa Chiara Azzarri. Anche per loro due, i pm hanno chiesto l’interdizione per nove mesi.

I tre si sarebbero accordati per il cofinanziamento Università-Meyer, di un posto da ordinario in pediatria generale, cattedra che sarebbe stata destinata alla progressione di carriera della professoressa associata Lisa Galli. Azzarri era la presidente della commissione e viene definita anche “istigratrice, intermediaria e garante“ del patto tra i due enti.

In cambio di questo accordo, Bonanni avrebbe promesso un posto da ricercatore a tempo determinato di tipo "in assenza di alcuna necessità didattica".

Ma non è tutto. La procura sta rileggendo anche le carte e sta riascoltando vecchie intercettazioni del primo filone della concorsopoli. E dalle bobine del 2018 sarebbero spuntati altri tre presunti abusi d’ufficio finalizzati anch’essi al ’’pilotaggio’’ dei concorsi. Uno è quello di oncologia media, il cui ruolo di ordinario sarebbe finito al professore Massimo Dominici, che, il 7 agosto 2018, vinse su altri due pretendenti, l’associato Paola Queirolo e il dottor Angelo Di Leo. Secondo la ricostruzione della finanza, sempre Zanobini, prima ancora di assumere il ruolo di dg, avrebbe “lavorato“ con l’ex rettore Dei e i “baroni“ Poggesi, Bechi e Carini, per cucire un bando su misura e trovare una commissione adeguata.

Il 15 gennaio 2018, Antonino Morabito divenne associato di chirurgia pediatrica e infantile, battendo Claudio Spinelli, ma anche questo concorso, secondo la procura, sarebbe stato “profilato“ sul candidato prestabilito. Infine, il concorso di associato di urologia, assegnato il 3 dicembre 2020 al professore Francesco Morini (battuto Marco Chionzoli). Qui, sarebbero stati eliminati anche gli “atteggiamenti ostruzionistici“ che sarebbero stati posti in essere da un membro della commissione, il prof Carmelo Romeo.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro