
Firenze, 13 gennaio 2021 - Di stalking si può finire dietro le sbarre. Ancora un lui che perseguita una donna, spesso la ex, come nel caso che ha portato in carcere a Sollicciano un 42enne, ex guardia giurata: voleva riallacciare la liason interrotta bruscamente verso la fine del 2019. Anche se intanto ha trovato una nuova compagna. Il problema (serio) è che negli ultimi mesi l’uomo sarebbe stato insistente, insidioso, minaccioso. Dalla conclusione della storia a lunedì scorso lei ha trovato almeno cinque volte gli pneumatici della sua macchina bucati da un coltello. Ed è pronta a scommettere che il responsabile è lui.
Per ‘convincerla’ le avrebbe detto che quelle loro ‘fotografie così belle’, scattate non dopo romantiche passeggiate, ma al culmine di momenti intimi e però privatissimi, potevano – chissà – finire in altre mani. E sotto altri occhi...
Qualche mese fa la donna, più o meno coetanea, due figli avuti da una precedente relazione, dipendente di un’azienda pubblica, ha presentato un esposto ai carabinieri. Allegato all’esposto un filmino ‘girato’ da lei: si vede la sagoma di un uomo chinato a terra, intento pare a tagliare le gomme di un’auto, quella della signora. Il danneggiatore non si vede in faccia, ma alcuni particolari (tipo i vestiti indossati) sono stati attentamente ‘archiviati’ dai carabinieri della stazione di Legnaia che dipende da Compagnia Oltrarno del comandante Andrea Centrella.
E sono tornati utili. Gli investigatori infatti hanno deciso che era il momento di tentare di prendere il presunto stalker con le mani...sugli pneumatici. I danneggiamenti precedenti, salvo uno, erano avvenuti sempre durante i turni in cui lei era al lavoro.
Lunedì sera, la signora impegnata al lavoro, i carabinieri hanno tenuto d’occhio la sua vettura. L’ex guardia giurata si è avvicinata con un coltello a serramanico, indosso gli stessi indumenti della volta precedente. I carabinieri lo hanno bloccato, lui ha provato a divincolarsi, ha colpito un militare (3 giorni di prognosi) e i militari – sentito il pm Ornella Galeotti – lo hanno arrestato per atti persecutori e resistenza pubblico ufficiale. L’acquisizione della videoripresa fatta dalla donna e il confronto con gli abiti indossati dall’uomo al momento del fermo secondo i carabinieri sono un serio indizio circa la responsabilità dell’uomo quanto meno in ordine a un altro dei cinque danneggiamenti aggravati complessivi. I carabinieri hanno sequestrato la pistola dell’uomo in via amministrativa dando il via al procedimento di revoca presso la Prefettura.
giovanni spano