
"Chie? Antonio? Quello che guardava le stelle quando giocava ai’carcio...". Bruno ha la voce svelta dei fiorentini di una volta – quella larga e bonaria dei nonni, figli di un piccolo mondo antico – la mascherina azzurra sotto il mento e un cappello luccicante giallo con su scritto 100, gli anni che ha compiuto l’altro giorno.
Non crede alle sue orecchie quando gli passano il telefonino e dall’altra parte c’è Giancarlo Antognoni che chiama per fargli gli auguri. "Un so icchè dire, la una sarà mica una burla?" dice nonno Bruno con un velo di emozione. "No, no sono io, buon compleanno. Ci ritorni allo stadio?" sorride al cellulare l’Unico 10 mentre la famiglia dell’anziano filma un video che nel giro di poche ore diventerà virale. Una festa speciale per Bruno, viola cucito sul cuore, che al traguardo del nuovo secolo si è trovato a chiacchierare con il monumento per antonomasia della storia viola.
Un amore, quello di Bruno, sbocciato nel 1934 – la sua prima volta allo stadio – quando l’’artillero’ Pedro Petrone si era appena imbarcato di nascosto da Genova per tornare nella sua Montevideo lasciando a Firenze l’amico Carlos Gringa, con Vinicio Viani e Mario Pizziolo. Quella Fiorentina – ’paleolitica’ e scintillante, fatta di nomi che evocano un calcio pane e salame fatto di palloni cuciti, capelli sparati indietro con il gel e gigli cuciti sul petto – gli fece subito girare la testa.
Una festa speciale, si è detto, alla quale proprio La Nazione ha dato il la. La famiglia di Bruno aveva infatti chiesto di poter pubblicare un messaggio di auguri. La Fiorentina lo ha letto e Antonio, che signore, ha subito fatto il numero di telefono di Bruno. I parenti hanno filmato la chiamata e il video, rilanciato anche dai canali social della Fiorentina.
Ma la bella favola di Bruno non finisce qui. Dopo Antognoni tanti altri volti della storia viola, di oggi e di ieri, hanno voluto mandare una carezza virtuale al nonno tifoso. Con tanti video gonfi d’affetto. Dal ’daje’ di Daniele Pradè al ’Forza viola’ di Joe Barone. E gli auguri di cuore e gli abbracci virtuali di Firicano, Pioli, Ciccio Graziani, capitan Pasqual, un altro Ciccio (Baiano), Spadino Robbiati fino all’"abraso" d’oltreoceano del Caudillo Passarella. E i messaggi di Desolati, Galbiati e Roggi. E una promessa, sussurata e ancora attesa: "Forse arriva anche un video di Batistuta". Sarebbe la ciliegina sulla torta di un compleanno indimenticabile.
Nonno Bruno aspetta mentre si coccola i suoi ricordi e mastica piano l’affetto dolce dei suoi idoli di ogni epoca. Lui che li ha visti praticamente tutti, lui che a Sesto Fiorentino, dove vive da sempre, è una piccola istituzione. Amico di Alfredo Martini, da ragazzo faceva il barbiere. "Mi chiamavano il ’bistecca’" ricorda ora. Da qualche anno non va più al Franchi, negli ultimi tempi lo accompagnava l’adorato nipote Alessio, che da piccolo aveva instradato alla passione per i Viola. Anche la nipote Cristina, da ragazzina, siedeva sugli spalti con loro. Tempi d’oro, Bruno li rammenta con gli occhi lucidi mentre ripensa al "ragazzo che giocava guardando le stelle" che oggi gli ha fatto il regalo più ganzo.