Quarant’anni di sperimentazione su innumerevoli materiali: carta, cemento, bronzo, pietra serena. Da qui il titolo della mostra dedicata a Venturino Venturi, “Materie“, che si apre oggi alla Galleria Il Ponte, alle 18, cura di Lucia Fiaschi. "L’intento è quello di ripercorrere attraverso un sintetico numero di opere salienti, il lavoro dell’artista dal 1941 al 1981 - spiega Fiaschi – ricostruendo il percorso solitario e autonomo di Venturi, anche se tangente con numerose istanze artistiche del tempo". E’ così che nel Ritratto della madre (1941), come in numerosi altri ritratti realizzati fra gli anni ’40 e ’50, il cemento diventa materia plasmata e patinata, fino a perdere la sua rudezza, che riaffiora invece in opere in pietra serena come Minatore (1949), in bronzo come Ventre (1954) o in cemento Le Mani (1976), che con la loro superficie scabra e una forte compattezza strutturale affrontano con intensità lo spazio. "La forza della coesione che tiene insieme ogni particella dell’universo e lo rende possibile - prosegue la curatrice –, è per Venturino la forza della creazione continua e così ha potuto modellare un Ventre che è una forma globulare, le Maternità di universale ampiezza e le numerose icone del Cristo, esempio sublime di quella perenne forza creatrice che si manifesta, per la nostra esperienza umana e sensibile, con la presenza del Cristo nella storia". O.Mu.