Bocelli si prende Firenze Super ospiti e grande festa

A Palazzo Vecchio lo show per celebrare i 10 anni della fondazione del tenore "Se uniamo le nostre forze riusciremo a fare sempre di più per il sociale"

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di Titti Giuliani Foti

"E’ un onore che la Fondazione

Bocelli abbia scelto la nostra città. Condividiamo e sosteniamo le iniziative del maestro Andrea Bocelli che rappresenta il talento e il genio italiano": così Dario Nardella, primo cittadino di Firenze ha presentato, ieri, nel Salone dei Cinquecento l’incontro per celebrare i primi dieci anni di ABF, fondazione che porta il nome del tenore che il mondo ci invidia. E Bocelli da Palazzo Vecchio ha voluto dare voce a chi lavora da tempo condividendo i suoi stessi ideali: dai partner del progetto GlobaLab al cantante Giovanni Caccamo; dall’artista ed educatore Max Frieder alla direttrice di ABF, Laura Biancalani, che ha ripercorso le tappe della fondazione partita da un ufficio a Lajatico fino a San Firenze, citando i momenti clou della Fondazione: gli incontri con Papa Francesco agli eventi a New York, Haiti, Londra. La festa per i primi 10 anni si è spostata nel tardo pomeriggio di ieri in piazza San Firenze – anche sede della Fondazione Franco Zeffirelli – davanti complesso monumentale barocco, con tanto di red carpet dove sono sfilati vip e amici della fondazione tra i quali Zoe Saldana, Renato Zero che ha cantato con Bocelli dopo la presentazione di Mara Venier. E ancora: Noemi, Giovanni Caccamo, Mariano Di Vaio; il figlio del tenore, Matteo Bocelli; Carol Alt, Catrinel Marlon, Tony Renis che si è esibito anche lui al pianoforte, Andrea Paris, Ilaria Della Bidia e Jo Champa: bello che la categoria non sia estinta anche per occasioni solidali come questa. Rimarranno le parole toccanti del presidente della Fondazione, Stefano Aversa, della vicepresidente Veronica Berti Bocelli che hanno ritratto con passione il bilancio di questi straordinari anni di attività, ma anche del rapporto di empatia tra Abf e Firenze. Bocelli ha poi ringraziato il sindaco Nardella rimarcando il circolo virtuoso innescato con la città: "La Fondazione – ha detto l’artista – è il desiderio crescente di impegnarsi nel sociale in modalità più strutturata e organica, nella convinzione che unendo le forze si riesce sempre a fare molto di più". Ad accelerare la nascita di Abf, la scia della commozione per il terremoto che colpì Haiti nel 2010: da quel momento 35 progetti portati avanti in favore di persone e comunità, in Italia e nel mondo. Parole semplici e dirette come un virtuale abbraccio.

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