
Piazza Santissima Annunziata, ieri pomeriggio, è stata occupata pacificamente da più di 200 fiorentini del movimento apartitico “Aria nuova per Firenze“, nato all’indomani del blocco ai diesel Euro 5 (immatricolati fino al 2014) deciso da Palazzo Vecchio sulla direttrice che va dalla Fortezza a viale Giovine Italia (dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30). Dopo esser intervenuti in Consiglio comunale e aver organizzato un presidio in via dei Gondi, davanti al Comune, ieri quindi il popolo ’anti proibizionista’ è di nuovo sceso in strada per chiedere l’immediato ritiro della delibera approvata dalla giunta per abbattere lo smog e gli inquinanti rilasciati nell’aria dai mezzi più vecchi.
Dal loggiato degli Innocenti – dove campeggiava lo striscione del movimento che su facebook conta quasi 5mila iscritti – alcuni degli attivisti hanno voluto dire la propria, scagliandosi soprattutto contro il Comune. "Chi ha votato no alla nostra richiesta di sospensione della misura ci sta prendendo per i fondelli perché questo provvedimento non serve a nulla", ha detto uno dei partecipanti al microfono tra gli applausi della platea.
"Prendete Milano, dove da sette mesi nella Zona B c’è questo blocco - l’intervento di Alberto Martini – e andate a dare uno sguardo ai dati. Scoprirete che non è servito a nulla. Per questo non accettiamo critiche o imposizioni. Siamo andati in Comune, ci siamo confrontarsi con l’assessore ma il risultato è sotto gli occhi di tutti. Va detto che, come per la Lombardia e per la città di Genova, che hanno introdotto le stesse limitazioni, lo stop ai diesel Euro 5 (e precedenti) è un obbligo imposto da una sentenza europea che ha condannato l’Italia per il superamento delle soglie di inquinanti nocivi per la salute delle persone, è che è stata trasmessa dal ministero dell’Ambiente alla Regione Toscana.
"Noi non siamo qui a dire che as Firenze non ci sia un inquinamento ambientale ma bloccare gli Euro 5 non è la soluzione al problema – ha continuato Martini – Torneremo in Comune per chiedere l’eliminazione definitiva del provvedimento o le dimissioni dell’assessore all’Ambiente Andrea Giorgio".
Antonio Passanese
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