Bignardi: "Quei libri che rovinano la vita" Scoperte & conferme

Domani la giornalista e scrittrice sarà ospite dei Talk a Villa Bardini "Le parole dette fanno esistere, ma scritte rendono quasi immortali"

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di Titti Giuliani Foti

"Immagino di essere una contraddizione vivente ma non saprei elencarle tutte le mie contraddizioni. Lei pensi a qualcosa, e di sicuro io sono sia quella che il suo contrario". Così Daria Bignardi alla domanda su quali siano le contraddizioni della sua, ma anche della nostra esistenza. Giornalista e scrittrice sarà ospite dei Talk a Villa Bardini che compiono cinque anni. L’appuntamento, a ingresso libero, è per domani, 5 maggio alle ore 18.30 a Villa Bardini, dove Daria Bignardi sarà protagonista con la sua ultima fatica letteraria, "Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici" (Einaudi), incontro che sarà condotto da Agnese Pini, direttrice de "La Nazione". Pagine che scorrono benissimo e che raccontano dalle bugie adolescenziali agli amori fatali, fino alle ricorrenti malinconie, narrando l’avventura temeraria e infaticabile di conoscere se stessi attraverso le proprie zone d’ombra. Una scrittura che è quasi un inno all’incontro, perchè è esattamente quello che, in fondo, cerchiamo tra le pagine dei libri.

Bignardi, quali le passioni letterarie che l’hanno formata?

"Sono tutte nel libro. L’ho scritto apposta per non rispondere a questa domanda, perché non so scegliere tra i miei amori, neanche quelli che mi hanno rovinato, anzi soprattutto loro".

Nel suo scritto c’è l’irresistibile forza di attrazione dell’abisso e del non conosciuto. Ma esiste davvero?

"Nietzsche in Al di là del bene e del male scriveva: “Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te".

Quando ha scoperto che gli altri sono come noi?

"Credo di averlo scoperto proprio leggendo ed è stata una scoperta in parte bellissima e in parte paurosa".

Quali sono gli incontri che ci fanno del male?

"Forse quelli che ci mettono in contatto con le nostre paure, i nostri limiti e le nostre debolezze. E poi ci abbandonano a noi stessi".

Le parole contano: più scritte o più dette?

"Le parole sono quasi tutto per noi umani. Dire le cose le fa esistere, scriverle le rende (quasi)

immortali".

Quale libro in particolare accusa di averle rovinato la vita?

"Il demone meschino di Sologub, un romanzo che nel 1907 ebbe un grande successo in Russia".

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