MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Bianca Guscelli racconta la storia fiorentina di Brandimarte in un libro

Un libro in uscita, un esempio, le rovine e il cuore dell’argento, la rinascita di Brandimarte nel sogno di Bianca Guscelli

Bianca Guscelli racconta la storia fiorentina di Brandimarte in un libro

Bianca Guscelli racconta la storia fiorentina di Brandimarte in un libro

Firenze, 11 luglio 2025 - In questo tempo in cui tutto sembra correre troppo veloce, dove le tradizioni rischiano di perdersi tra algoritmi e vetrine digitali, c’è una storia che parla sottovoce, ma arriva dritta al cuore. È la storia di Bianca Guscelli, nipote di uno dei più grandi maestri argentieri italiani, che ha deciso di non lasciare che il silenzio calasse sull’eredità di suo nonno. La sua impresa non è solo una rinascita aziendale: è una dichiarazione d’amore verso le radici, un atto di coraggio contro il tempo, un messaggio per chi crede che i sogni abbiano una scadenza. Dopo il fallimento dello storico marchio Brandimarte, che per decenni ha rappresentato l’eccellenza dell’argento cesellato a mano e non solo in Italia, Bianca ha fatto qualcosa che pochi avrebbero osato: ha partecipato all’asta, ha ricomprato quel nome – il nome del nonno, il simbolo di una passione che scorreva nel sangue della sua famiglia – e ha deciso di rimettere in piedi tutto. Da sola, o quasi. Con in mano poco più della sua determinazione e il ricordo incandescente di ciò che era stato. Il suo sogno, oggi, è racchiuso anche in un libro che racconta questa impresa. Ma non aspettatevi un’agiografia patinata o una favola facile: il racconto di Bianca è fatto di polvere, di dubbi, di porte chiuse, ma anche di luce, di mani che ricominciano a battere sul metallo, di botteghe che tornano a vivere. È una storia per chi ha paura di cominciare, per chi crede che certi mestieri – e certi valori – siano roba da museo. Per chi pensa di essere nato troppo tardi per cambiare il proprio destino. Bianca racconta senza retorica, con una sincerità che spiazza. Il suo Brandimarte non è solo un laboratorio di artigianato: è un presidio dell’anima. È un luogo dove l’eleganza non è solo estetica, ma etica. Dove ogni oggetto realizzato a mano ha dentro una storia, un tempo lento, un gesto ripetuto mille volte e mai uguale. È lì che prende forma il suo messaggio più profondo: non è mai troppo tardi per ricominciare. Anche dalle macerie può nascere qualcosa di #meraviglioso, se si ha il coraggio di restare fedeli a se stessi. “Incontrare il presente senza perdere la propria anima”, scrive #ianca. Ed è forse questa la frase che meglio racconta la sua visione. Una visione che guarda ai giovani, a chi ha perso la bussola, a chi ha ereditato solo macerie. La sua testimonianza non è nostalgica, ma viva, piena di tensione verso il domani. In un’Italia che spesso #dimentica i suoi tesori, Bianca ha avuto la forza di ricordare. E di trasformare quel ricordo in un gesto d’amore: per il nonno, per l’argento, per l’arte, e per la vita. Brandimarte, oggi, è di nuovo un nome che vibra. Ma soprattutto, è un messaggio inciso nel metallo e nel cuore: "Credi nei tuoi sogni, anche quando sembrano perduti". Bianca lo ha fatto. E ci ha lasciato una storia da custodire. Fortunato chi la pubblicherà.

Maurizio Costanzo