
Docenti in rivolta. "Una sola classe prevista per 37 iscritti, senza pensare a due classi di 18 alunni, che risolverebbero quei problemi di sicurezza e distanziamento sociale di cui tanto si discute. In pratica, una sola classe di trenta ed altri sette ragazzi invitati a trovarsi un’altra scuola". Questa rischia di essere la situazione dell’istituto ‘Balducci’ di Pontassieve, denunciata in una lettera, inviata al ministro Azzolina da alcuni insegnanti della scuola. "La sorpresa - dice la lettera firmata da Mariantonietta Folino, Cristina Di Nardo, Lucia Galardi, Gabriella Misuri, Cinzia Pezzani ed altri docenti - è ancora più amara se si considera che spostarsi altrove significa abbandonare il proprio territorio, con immaginabili costi e disagi per ragazzi e famiglie. Chiediamo dunque alla ministra Azzolina di trovare almeno un punto di contatto tra ciò che va proclamando e l’arido vero".
Gli insegnanti ricordano che per gli istituti tecnici, alla fine dei primi due anni, i ragazzi possano e debbano scegliere l’indirizzo che li porterà al diploma, rimanendo all’interno dello stesso Istituto. E’ dunque un loro diritto scegliere il percorso sulla base di interessi ed inclinazioni mostrate nei primi due anni. Possibilità che non vorrebbe concessa ferma restando questa organizzazione delle classi.
"Ci hanno fatto credere che l’emergenza sarebbe stata un’occasione per ripensare la scuola e ripartire con nuove priorità e nuove energie - conclude la lettera dei professori–. Il risveglio è stato brusco, inaspettato ed avvilente"-