MANUELA PLASTINA
Cronaca

Balducci, prima donna alla guida: "Siamo una comunità planetaria"

Grazia Bellini è la presidente della Fondazione che porta avanti l’eredità intellettuale di padre Ernesto "La pace, la chiesa, la prossimità e i diritti: questi i temi per rinnovare le intuizioni profetiche del presbitero".

La Fondazione Ernesto Balducci ha un nuovo presidente e per la prima volta è una donna: è Grazia Bellini, professoressa di lettere, componente della comunità della Badia Fiesolana, Già presidente nazionale di Agesci e portavoce della Tavola della Pace. Ha coordinato per il Comune di Firenze il primo centro della rete dei centri di alfabetizzazione per ragazzi stranieri. A lei ora spetta portare avanti dalla sede della Badia Fiesolana, l’eredità intellettuale di padre Ernesto Balducci, scolopio, autore di numerosi volumi, divulgatore di pace e del concetto di "uomo planetario".

Presidente Bellini, ha assunto un bell’impegno...

"Alla scadenza dei mandati del precedente consiglio, mi è stata chiesta questa disponibilità. Ho accettato perché i miei figli son cresciuti in questa comunità, a cui siamo molto legati. Lo dovevo come gratitudine".

Quali sono i suoi obiettivi?

"Con il nuovo consiglio di amministrazione e il nuovo comitato scientifico, forti dell’ottimo lavoro svolto dal mio predecessore il professor Andrea Cecconi, faremo sì che le intuizioni profetiche di Balducci non debbano essere solo ricordate, ma condivise in un rinnovato orizzonte, senza quella paura che non ci permette di trovare una collocazione. Padre Balducci ha proposto uno spazio laico dove ognuno può portare le proprie ricchezze culturali, religiose, valoriali, di fede e di ricordi, senza mai escludere gli altri. Nel confronto tra bagagli diversi, si lavora senza recinti per aprire la strada della pace, consapevoli che non siamo solo parte di una comunità collocata geograficamente e storicamente, ma di una comunità ’planetaria’".

Lei ha conosciuto personalmente Balducci?

"Da giovane durante i primi convegni di Testimonianze e poi più da vicino. Ascoltavamo la sua predicazione e come famiglia siamo entrati nella comunità della Badia. Aveva una paternità spirituale molto discreta, capace di rispettare i timori, le riserve, i tempi diversi e le storie di ognuno. La sua presenza, mai invadente, ma sempre disponibile, è stata molto preziosa".

Le prime sfide da presidente?

"Il 28 ottobre incomincerà il suo lavoro il nuovo comitato scientifico: ne fanno parte persone competenti e appassionate. Lavoreremo sulle tre macroaree care a Balducci: la pace, la chiesa, la prossimità e i diritti. Ci impegneremo per coinvolgere sempre più soci e simpatizzanti: insieme, con idee e proposte, possiamo costruire una nuova cultura della pace portando avanti quell’idea dell’Uomo planetario di cui Balducci parlò nel 1985, ma oggi così incredibilmente attuale".