Atti vandalici al circolo di Grassina. Acli Toscana: "Intollerabili"

La sezione regionale commenta l'ennesimo episodio ai danni del circolo della frazione di Bagno a Ripoli: "Viene da interrogarsi sui motivi di tanto accanimento. Solidarietà e vicinanza ai soci”

Il parco giochi vandalizzato a Grassina

Il parco giochi vandalizzato a Grassina

Bagno a Ripoli (Firenze), 18 marzo 2024 - A inizio anno furono due nutrie le vittime di un atto di crudeltà assurdo e terribile: furono uccise a bastonate da una banda di ragazzini a pochi passi dal Circolo Acli di Grassina. I suoi referenti portarono subito le immagini ai carabinieri e denunciarono l'accaduto e la violenza subita dagli animali, vietando “l’ingresso a tutti coloro che non avranno comportamenti civili e rispettosi di persone e cose. Non sarà più tollerato nessun atto di inciviltà. La denuncia all’autorità di pubblica sicurezza scatterà automaticamente”.

Poi fu la volta della panchina arcobaleno che era stata inaugurata solo pochi giorni prima, simbolo di pace e in ricordo di due grassinesi recentemente scomparsi, Marzia e Alessandro. Anche in quel caso i responsabili del circolo portarono immagini e denuncia i carabinieri.

Dopo poche ore dei ragazzi ragazzi, forse gli stessi, sono stati visti in due notti consecutive distruggere la recinzione del parco giochi dedicato ai più piccoli. Atti vandalici assurdi, inutili, violenti contro un circolo e i suoi spazi di socialità che invitano al dialogo e alla pace. Ora l'Acli Toscana si schiera al fianco dei suoi referenti locali.

“Solidarietà al presidente e ai soci del circolo Acli di Grassina, che è stato nuovamente preso di mira da atti vandalici. Ci auguriamo che i responsabili vengano individuati e sanzionati” dicono Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana, ed Elena Pampana, responsabile dei circoli.

“Viene da chiedersi con un po’ di angoscia - dicono - perché ci sono persone che impiegano il loro tempo a rovinare quelli che in definitiva sono beni della collettività. Ogni vandalismo è odioso di per sé, prendersela con un luogo di ritrovo della comunità è ancora più spregevole”. 

Manuela Plastina

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