Atti Open al Copasir, archiviato il pm Turco

FIRENZE Il processo “Open“, in corso a Firenze e congelato in attesa che il Parlamento dec...

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Il processo “Open“, in corso a Firenze e congelato in attesa che il Parlamento decide sulla richiesta di autorizzazione a procedere per le conversazioni degli onorevoli imputati. Ma quel fascicolo, com’è noto, ha innescato una girandola di controdenunce anche contro il “titolare“ delle accuse, il procuratore aggiunto Luca Turco.

L’ultima di queste, è stata archiviate da Nicoletta Guerrero, giudice per le indagini preliminari di Genova competente quando nei fascicoli sono coinvolti magistrati fiorentini. Turco era accusato di falso ideologico in atti pubblici.

L’indagine era nata dopo una denuncia dell’imprenditore Marco Carrai, vicino al leader di Italia Viva Matteo Renzi e anche lui imputato nel procedimento sul presunto finanziamento illecito ai partiti collegato alla fondazione Open.

Secondo Carrai, assistito in questo procedimento dall’avvocato Massimo Di Noia, il pm Turco "nella sua qualità di pubblico ufficiale ha dichiarato, in due atti pubblici, circostanze false, sapendo perfettamente che fossero tali". All’origine della querelle la trasmissione al Copasir di materiale che la Cassazione aveva ordinato di distruggere. Il gip aveva ordinato alla procura di Genova, che aveva chiesto l’archiviazione, di indagare per altri quattro mesi. Dopo il supplemento di indagine il gip ha accolto la richiesta. Secondo il gip "non vi è stata alcuna violazione della sentenza della corte di Cassazione" e la scelta "del materiale da trasmettere al Copasir non fu una scelta deliberata dal solo dottor Turco ma fu concordata con il capo dell’ufficio e, per la riservatezza del contenuto, quanto concernente il rapporto Procura-Copasir non doveva essere messo a conoscenza dei difensori del procedimento Open". Infine, spiega sempre il giudice "nessuna falsità è stata commessa dal momento che è stato comunicato un dato vero".

ste.bro.