San Niccolò, raccolta firme per salvare l'ambulatorio

Assemblea del comitato dei cittadini. "Non vogliamo che il rione si trasformi in dormitorio"

Un momento dell'assemblea

Un momento dell'assemblea

Firenze, 30 giugno 2022 - Una raccolta firme per dire no alla chiusura dell'ambulatorio di San Niccolò. E' stata lanciata dagli abitanti del comitato della zona che si sono riuniti in assemblea negli spazi del circolo Arci. “Noi vogliamo vivere in questo quartiere non possiamo essere costretti a continue battaglie. Abbiamo dei diritti che andrebbero rispettati”. Sara Nocentini, presidente del comitato San Niccolò, è pronta a scendere di nuovo in campo. Gli studi di via San Niccolò, tre medici di famiglia e una pediatra, sono un punto di riferimento per centinaia di cittadini, soprattutto anziani. E lei, come tutto il comitato, proprio non ci sta a vederli andare via.

Sulla futura destinazione d’uso del palazzo, non ci sono certezze, se non quella del divieto di nuove attività di somministrazione: “Non vogliamo andare via ma siamo stanchi, qui servono servizi altrimenti diventeremo un dormitorio” prosegue la presidente Nocentini che ha aperto l'assemblea. “E' assurdo, nel corso degli anni sono tanti i residenti che hanno lasciato San Niccolò. E purtroppo, salvo inversioni di rotta, la strada è segnata. Manca un progetto per il nostro quartiere, questo è un disastro annunciato. Stiamo assistendo a un progressivo spopolamento del nostro rione” aggiunge Leonardo Sgatti, il presidente del circolo che conta 180 soci.

Proprio a maggio i residenti si erano opposti alla scala mobile verso il Forte Belvedere, “un'ipotesi troppo costosa e impattante che non farebbe altro che allontanare ancora di più la residenza e favorire il turismo di massa”. Gli abitanti, che da circa sei mesi sono al lavoro per studiare un piano alternativo, hanno lanciato un'idea al Comune di Firenze e alla Regione Toscana e proposto di collegare l'area con un bus navetta che disegni un anello da piazza Ferrucci fino al piazzale Michelangelo e San Niccolò. “La scala mobile – ha detto Nocentini - sarebbe estremamente impattante in una zona dove al momento c'è una scuola dell'infanzia e sventrerebbe il giardino di Palazzo Vegni. Bisogna tutelare la residenza”. Poi c'è il nodo sosta. Durante l'assemblea in tanti si sono lamentati dei parcheggi selvaggi e dei posti auto degli abitanti perennemente occupati.

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