
Ashley Olsen, la giovane donna americana uccisa in Oltrarno
Firenze, 28 aprile 2016 - Un misto di dna di Cheik Diaw e del fidanzato, Federico Fiorentini sul corpo; il dna del solo Fiorentini nella bocca. Sono questi alcuni degli esiti degli accertamenti biologici, eseguiti dal consulente della procura Ugo Ricci, e messi a disposizione dei difensori del giovane senegalese accusato dell’omicidio dell’americana Ashley Olsen in vista dell’udienza del tribunale del riesame, domani, a cui i legali hanno fatto ricorso. Alcuni di questi risultati sono scontati: non è un mistero, infatti, che il fidanzato di Ashley abbia trovato il corpo nel letto, posto sul soppalco del piccolo monolocale di via Santa Monaca e, dopo averlo tirato faticosamente giù passando dalla scala a pioli, abbia tentato di rianimarla. Questa operazione ha di fatto “inquinato” il cadavere.
Tuttavia, il consulente dei pm Luca Turco e Giovanni Solinas, ha riscontrato tracce “miste” sotto le unghie di tutte e cinque le dita della mano destra del cadavere e sotto il mignolo della sinistra. Questo non era scontato. Dunque, ci sono i reperti biologici del senegalese – con cui, è stato accertato, l’americana ha fatto sesso e ha avuto una colluttazione –, ma ci sono anche tracce del fidanzato. Per gli inquirenti è un dato che non cambia la ricostruzione del delitto, forti del fatto che l’alibi di Fiorentini ha retto a numerose e ripetute verifiche. Per i legali di Cheik, Bagattini e Voce, bisogna spiegare come possa “resistere” il dna del fidanzato – che Ashley ha visto per l’ultima volta il mercoledì precedente, il 6 gennaio – sotto le unghie della donna. La traccia biologica di Fiorentini è stata isolata anche nella bocca della vittima.
Oggi sono attesi altri accertamenti fondamentali: quelli del medico legale. Resta infatti ancora da stabilire l’ora del decesso, un altro elemento che, secondo l’accusa, contribuirà ad “inchiodare” l’immigrato clandestino nella casa di Ashley. Di certo, le telecamere cittadinehanno inquadrato l’arrivo della coppia in Santo Spirito, a piedi, all’alba di venerdì 8 gennaio, dopo la serata al Montecarla, e poi ci sono le immagini del senegalese che più volte, tra le 8.45 e le 9.20, poco lucido per aver assunto alcol e coca, cerca il portone di via Santa Monaca dopo essere uscito a comprare le sigarette.
Cheik viene inquadrato anche mentre, con una borsa in mano, alle 11 passate, risale lungarno Guicciardini e si appresta ad attraversare il ponte Santa Trinita. In queste due ore, la squadra mobile colloca l’omicidio. E il movente? Per gli inquirenti potrebbe essere proprio il furto/rapina, visto che dalla casa sono spariti il cellulare di Ashley (Cheik ci ha infilato la sua sim dentro, contribuendo a farsi identificare) ma anche la borsa e l’iPad.