Arte I primi 90 anni di Masi La forza di sperimentare

Mostre e omaggi per festeggiare la lunga carriera del maestro fiorentino. Dal 26 maggio al Museo del Novecento un’installazione temporanea.

Arte I primi 90 anni di Masi  La forza di sperimentare

Arte I primi 90 anni di Masi La forza di sperimentare

Le sue enormi finestre di colore, fra il puntinismo di Seurat e il dripping di Pollock, nel 1985 furono un grande evento in Sala d’Arme a Palazzo Vecchio. A tandi anni di distanza e in occasione del suo novantesimo compleanno, Firenze torna a celebrare Paolo Masi, un artista che della sperimentazione ha fatto la sua cifra costante lungo tutta la sua straordinaria carriera.

Nel calendario delle iniziative rientra la mostra che si apre oggi, giorno esatto del suo compleanno, alla galleria Frittelli arte contemporanea, che ripropone i grandi dipinti su tela esposti proprio nel 1985 in Sala d’Arme, a cura di a Fabio Cavallucci (fino al 14 luglio).

"Basati su una pittura atomizzata, una sorta di dripping che rispetto a quello di Pollock accentua la sistematicità divenendo un rumor uniforme, a ben guardare sono percorsi da fasce di sfumature di rara abilità ed eleganza - spiega il curatore –. Parlando di queste opere Masi ripensa alla storia dell’arte, torna agli anni ’80 appunto, in cui tutto il sistema dell’arte si rivolgeva al passato. Anch’egli cita, nello specifico, il puntinismo di Seurat. Ma nel suo caso è solo un pretesto per guardare al mondo e agli sviluppi più ampi. C’è anche il riflesso della tecnologia e dello strumento di comunicazione dominante: la tv, di cui i dipinti sembrano raccogliere il brusio di pixel".

Ieri intanto l’omaggio a Masi è iniziato a Base Progetti per l’arte, di via San Niccolò. Il progetto dal titolo Masi 90 consiste in una mostra omaggio realizzata dagli artisti del collettivo di Base Progetti per l’arte che per l’evento hanno scelto un’opera di Paolo alla quale si sentono particolarmente affini. "I lavori esposti spaziano tra le tecniche che l’artista ha sperimentato, dagli anni ‘50 ad oggi – spiega Lorenzo Bruni – per ampliare i confini della pittura di matrice astrattogeometrico, innescando un dialogo inedito con i materiali quotidiani, come il cartone e le polaroid, e che l’hanno spinta verso una dimensione più dichiaratamente politica e collettiva con cui dare nuovo senso al ruolo sociale dell’arte".

Dal 26 maggio il Museo Novecento presenterà un intervento ideato dallo stesso Masi su commissione del direttore del museo, Sergio Risaliti. Un’installazione temporanea che occuperà il loggiato delle ex Leopoldine, fino al 25 ottobre.

Olga Mugnaini

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