Crudeltà e vessazioni su un anziano prete nel convitto ecclesiastico: 7 arresti

Gli operatori sanitari cercavano di farlo bestemmiare, incitandolo ad avere atteggiamenti sessuali, minacciando di farlo dormire fuori dalla sua stanza

Carabinieri

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Firenze, 13 luglio 2016 - Sei operatori sociosanitari del convitto ecclesiastico di Firenze e un infermiere sono stati arrestati, in esecuzione di misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari, con l'accusa di maltrattamenti nei confronti di un anziano prete ospite della struttura.

L'indagine, coordinata dal pm Sandro Cutrignelli e condotta dai carabinieri della compagnia di Firenze e dal Nas, sono partite da una denuncia presentata dalla direzione del convitto e dalla società incaricata dell'assistenza infermieristica. Al momento non sarebbero emersi episodi di maltrattamenti verso altri ospiti.

Per le indagini sono sotto la lente d'ingrandimento i video registrati da alcune microcamere nascoste. Secondo quanto spiegato, grazie a questi strumenti, installati dai carabinieri nella sede di via San Leonardo del convitto, è stato possibile documentare umiliazioni, offese e violenze che il sacerdote avrebbe subito da parte degli indagati. Gli arrestati, è stato ancora spiegato, avrebbero approfittato del crescente stato di soggezione dell'ospite, dovuto a una grave patologia totalmente invalidante.

In particolare, spiegano i carabinieri, lo avrebbero disprezzato e deriso, usando anche turpiloquio ed espliciti riferimenti ad atti sessuali, oltre a provocarlo con gesti scurrili e a offendere il suo ruolo di religioso. In alcuni casi sarebbero arrivati a picchiarlo. Dal complesso delle indagini non sono emersi episodi di maltrattamenti verso altri ospiti, né alcuna condotta irregolare nelle aree comuni del convitto, struttura parasanitaria gestita dall'Associazione di previdenza fra i sacerdoti della Toscana.

La denuncia presentata dalla direzione del convitto e dalla società Auxilium, incaricata dell'assistenza infermieristica, è scattata a seguito della segnalazione di un dipendente. Le misure cautelari agli arresti domiciliari, disposte dal gip Dolores Limongi per il reato di maltrattamenti in famiglia in concorso, sono state eseguite questa mattina. Effettuate anche perquisizioni a carico di altri cinque soggetti.

Il convitto ospita anziani sacerdoti per lunghe degenze, e preti che, temporaneamente, hanno bisogno di assistenza. Immediata infatti la collaborazione offerta dall'Arcidiocesi di Firenze che, in una nota, si riserva anche agire per vie legali. Quelli emersi dalle indagini sono veri episodi di bullismo nei confronti di un anziano sacerdote fiorentino, 80 anni. Per il gip, ed è una spiegazione «disumana», la scelta è caduta su di lui (gli inquirenti non hanno verificato episodi simili su altre persone) perchè, pur affetto da una grave patologia, conserva un minimo di reattività che fa «divertire» gli operatori: per il branco «è diventato quasi un diversivo».

I carabinieri hanno scoperto che i 7, in coppia tra loro e in alcuni casi singolarmente, provocavano l'anziano sacerdote, cercando di farlo bestemmiare, incitandolo ad avere atteggiamenti sessuali, minacciando di farlo dormire fuori dalla sua stanza. Pesanti le offese e le allusioni nel momento dell'igiene personale, i colpi dati sulla sua testa (anche con la cornetta del telefono) e gli schiaffi sul volto. Ci sono anche episodi in cui minacciano di soffocarlo o lo immobilizzano mettendosi a cavalcioni sopra di lui. Le vessazioni, sempre nella stanza del sacerdote (quando non c'erano altri testimoni) iniziavano al risveglio, spesso con schiaffi e frasi scurrili, e terminavano la sera, tra le risate degli operativi quando l'anziano prete tentava di reagire soprattutto davanti al vilipendio delle funzioni religiose.

Ai domiciliari sono finiti gli operatori Claudio Bonfanti, 54 anni di Firenze ma residente in provincia di Prato, Luca Conte, 34 anni, fiorentino ma residente a Pistoia, Massimiliano Malavolta, (50), residente a Scandicci (Firenze), Klaudjan Bajrami, 45 anni, di origine albanese ma residente in Mugello, Christian Edward Vasquez Sotomayor, (34), originario del Perù ma residente a Firenze, Alberto Catarzi, (32) fiorentino, e l'infermiere Giuseppe Florida (31), nato a Ragusa ma residente nel capoluogo toscano. Secondo quanto appreso, i dipendenti del convitto finiti sotto inchiesta saranno tutti sospesi dal servizio. 

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