MANUELA PLASTINA
Cronaca

Ansia da rientro a scuola, la psicologa: “Ecco come la natura può aiutarci”

La psicologa clinica Francesca Mugnai invita a portarsi un po’ d’estate dietro tutto l’anno e di usare l’arma terapeutica della natura per superare le paure da banco scolastico

La dottoressa Francesca Mugnai, psicologica clinica in natura

La dottoressa Francesca Mugnai, psicologica clinica in natura

Firenze, 15 settembre 2024 - Prima campanella, primi giorni di scuola e un ritmo da riprendere dopo tre mesi di vacanze estive. Sale l’ansia per gli studenti di tutte le età. Ma anche per i genitori, che devono riprendere una routine fatta di orari da rispettare, traffico da affrontare per arrivare in tempo alla campanella, non voglia di fare i compiti, attese nel sapere che il proprio figlio è sotto interrogazione. Come affrontare questi momenti difficili? Secondo la dottoressa Francesca Mugnai, psicologa clinica, nella natura troviamo una grande terapeuta. Dottoressa Mugnai, perché l’ansia da rientro a scuola? “È normale: tutti i cambiamenti fanno paura. Stare in classe fermi per 5-6 ore, mantenere sempre alta l’attenzione, essere giudicati in interrogazioni o scritti è un mettersi alla prova costante e non sempre facile da gestire”. Non solo studenti: anche i genitori hanno ansia da rientro “Rientrare alla routine di traffico, compiti, impegni extrascolastici dopo settimane di libertà e ritmi meno cadenzati, può generare ansia anche nei genitori che si trovano inoltre ad affrontare le insicurezze e paure dei propri figli. Ma occhio, perché spesso l’ansia del genitore si proietta, senza che ne accorgiamo, sul proprio ragazzo e lo condiziona fortemente, a volte anche amplificando gli effetti su di lui”. Come affrontare i sintomi dell’ansia? “Portandoci un po’ di estate dietro per tutto l’anno. La stagione estiva ci concede grandi libertà e ci permette di riconoscere ciò che ci fa bene, come lo stare all’aperto. Creiamo per noi e i nostri figli una routine quotidiana o, laddove non è possibile, almeno settimanale in cui staccare tutto e immergerci nel silenzio. La natura è una grande alleata e una valida terapeuta. Concediamoci dei momenti all’aria aperta. Delle passeggiate nei boschi, delle camminate nei campi e anche nell’inverno più rigido, approfittiamo degli sprazzi di sole per uscire di casa e allontanarci dalla quotidianità, dalla luce artificiale, dalle comunicazioni virtuali. Se abbiamo un cane, è un ottimo stimolo per uscire di più e fare delle belle passeggiate”. Quali i vantaggi fisici? “Sono numerosi e visibili. A livello fisico c’è l’attivazione della vitamina D, benefici sulla pressione sanguigna e sul diabete con conseguenze positive anche su problemi cardiovascolari, il camminare e fare attività fisica, oltre al respirare aria più pulita”. E quelli psicologici? “Sono meno visibili, ma ancora maggiori: la luce naturale stimola pensieri positivi, migliora la concentrazione, la memoria e rigenera la creatività. Aumenta la soddisfazione e l’autostima. Lo dimostrano importanti studi scientifici, soprattutto dopo la pandemia”. Quando l’ansia diventa patologia? “Quando è gestibile e legata a episodi specifici come, appunto, il passaggio dalla libertà delle vacanze ai ritmi imposti dalla scuola, è normale. Ma se diventa troppa, invalidante, allora è patologia. Meglio rivolgersi a uno specialista che possa aiutarci a gestirla e a riprendere in mano la nostra vita”.

Manuela Plastina