
Azzurra Tomberli, Francesca Farolfi, Matilde Nesti, Sara Mazzanti e Chiara Dondi (nella foto): cinque 23enni armate di pala e calosce per aiutare la famiglia di Daniele Porta di via Buozzi. "Abbiamo visto che avevano bisogno e ci siamo fermate, non ci conosciamo ma siamo qui per dare una mano" dicono le ragazze che dopo ore a spalare il fango e sistemare mobili e arredamento ormai da buttare sono pronte per andare da un’altra famiglia. "In casa avevamo un metro e mezzo d’acqua, in cucina tutti gli elettrodomestici sono da buttare. Non abbiamo visto nessuno, nemmeno per portarci una bottiglietta d’acqua. Meno male sono apparse queste ragazze, i nostri angeli" commenta il proprietario. In via Vittorio Veneto, invece, ci sono le 22enni Gaia Bargi, Marina Ierardi, Giulia Golini e Aurora Marini. "Siamo venute per sostenere degli amici ma ora ci spostiamo da chi ha bisogno": dicono. Stesso pensiero arriva da Alessio Presta, Alessio Proietto, Emanuele Formisano Terzi e Vittoria Mangani: quattro ragazzi tra i 18 e 19 anni che arrivano da Sesto. "Abbiamo letto sui social l’appello e visto che abbiamo tanti amici bloccati in casa, ci siamo presentati. Impossibile non dare una mano".
E tra i ragazzi armati di guanti, stivali e pale spuntano anche i nipoti degli angeli del fango ’originali’, quelli dell’alluvione di Firenze del 1966. In strada per gli altri come fecero i loro nonni 57 anni fa. Un esempio che fa di loro la meglio gioventù.
Ma di giovani (e meno giovani) che ieri hanno risposto presente all’invito del Comune ce ne sono tantissimi. Oltre 400 cittadini-volontari si sono ritrovati ieri mattina alle 9,30 sotto l’atrio del palazzo comunale per prendere l’occorrente (soprattutto pale ma anche teli di plastica) e poi, divisi in squadre, si sono sparpagliati sul territorio soprattutto per aiutare a ripulire case, negozi, strade, garage e cantine invase dall’acqua e dal fango. Alcuni, inoltre, si sono aggregati alle squadre di protezione civile per le emergenze più difficili. Tra i cittadini volontari ci sono anche gli ospiti del Cas (centro accoglienza straordinario) di Campi che tra le altre cose sono stati a spalare il fango alla scuola Matteucci. "Spontaneamente si sono uniti alla cittadinanza, dopo aver risistemato la zona che li accoglie": spiega Lorenzo Ballerini, assessore alle politiche sociali.
A fare la parte del leone sono gli Ultras della Curva Fiesole, quasi 200 persone che si sono messe a disposizione della comunità: aiutano i campigiani nelle pulizie di casa, non si tirano indietro se c’è da spostare mobili pesanti, tolgono il fango dai marciapiedi e dalle strade e se c’è bisogno spostano pure le auto in sosta per raggiungere un risultato ancora più ottimale. "Perché siamo qua? Ovvio: siamo sempre andati in tutte le situazioni di calamità, figurati se non lo facciamo a casa nostra" commenta Andrea Ballerini, conosciuto come ’Gatto’ sottolineando "in questa situazione il calcio si sarebbe dovuto fermare".