Amici animali. Cani da soccorso in acqua: piscina e campo di addestramento

Nuova struttura nel parco del rifugio comunale di Firenze

Cani da soccorso in acqua, piscina e campo di addestramento a Firenze

Cani da soccorso in acqua, piscina e campo di addestramento a Firenze

Firenze, 21 maggio 2019 - Un nuovo campo di addestramento per la Scuola italiana cani salvataggio (Sics): è stato inaugurato ieri all’interno del Parco degli Animali di Ugnano a Firenze negli spazi del Canile comunale di Firenze. Oltre al campo c’è anche una piscina fuori terra coperta e riscaldata. «Il nuovo campo, come quello già esistente al Forte dei Marmi - spiega Salvo Gennaro, presidente della Scuola cani salvataggio Firenze - servirà principalmente a formare nuove unità cinofile per le attività di salvaguardia della vita umana in acqua durante la stagione balneare e per le attività di Protezione Civile oltre che a sviluppare progetti a carattere sociale rivolti alle scuole e alle persone con handicap».

All’inauguazione era presente anche il presidente nazionale della Scuola italiana Ferruccio Pilenga. A fare gli onori di casa l’assessora all’Ambiente del Comune di Firenze Alessia Bettini. «Il Parco degli animali – ha sottolineato Bettini – è un vero fiore all’occhiello della nostra amministrazione e grazie alla Scuola cani da salvataggio si arricchisce di un’altra importante collaborazione che è un vanto per l’intera città. Dalla sua apertura, nel 2011, il parco ha ospitato oltre 500 cani, tutti sempre curati e trattati con ogni riguardo dai nostri dipendenti e dai tanti volontari che volentieri li portano a passeggio o fanno loro una carezza. Negli anni il Parco è stato utilizzato anche come pensione, dove gli animali possono essere lasciati durante le vacanze o anche per un solo giorno, con prezzi accessibili e differenziati in base all’Isee, per combattere la piaga degli abbandoni. E’ attiva poi da pochi mesi una convenzione con l’associazione Alpaha onlus che in un terreno adiacente al canile ha organizzato un lavoro di tessitura della lana di alpaca avvalendosi di ragazzi con disabilità».

Ma come vengono addestrati i cani per il salvataggio in acqua? «I corsi - ha spiegato Salvo Gennaro - vengono effettuati con un metodo addestrativo innovativo appositamente studiato per la Scuola italiana cani salvataggio, denominato Full Relationship Training (Addestramento in piena relazione), basato sullo sviluppo di una relazione affettiva e collaborativa molto stretta tra cane e conduttore, in cui i due imparano a fidarsi completamente l’uno dell’altro e ad essere una squadra ben affiatata anche in ambienti carichi di distrazioni. Il percorso per le Unità Cinofile da Salvataggio Sics va dall’educazione a terra fino alle tecniche di salvataggio più avanzate». «Gli standard addestrativi Sics - ha aggiunto - richiedono che il cane salvataggio sia molto ben educato anche a terra, in quanto svolge il suo lavoro in ambienti particolarmente sensibili, come ad esempio una spiaggia affollata, costantemente a contatto con il pubblico, bambini in particolare. Questo completo addestramento anche a terra rappresenta un importante valore aggiunto, rispetto ai normali corsi per cani da salvataggio, molto utile anche durante la vita quotidiana con il compagno a quattro zampe. In acqua cane e conduttore mettono a frutto la strettissima relazione costruita nella prima fase dell’addestramento per lavorare in acqua in assoluta sintonia e sicurezza, apprendendo tecniche che vanno dal semplice nuoto con il cane, all’invio sulla richiesta di aiuto, al trasporto a riva di più persone contemporaneamente, all’intervento su lunga distanza, fino alle tecniche di salvataggio sui mezzi di soccorso della Guardia Costiera. La durata media del percorso addestrativo (terra più acqua) è di circa un anno, ovviamente molto dipende dalle capacità del conduttore, del cane e dal loro impegno».

Le attività inizieranno a giugno. La piscina sarà aperta anche a chi vorrà cimentarsi con il proprio amico a quattro zampe in discipline sportive quali lo splashdog, il freestyle, lo speed water.

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