Soccorsi del 118, la riforma è pronta. A bordo i medici del pronto soccorso

Più ambulanze con infermieri. E cresce l’uso dei defibrillatori

Personale del soccorso 118 con l’ausilio dell’elicottero Pegaso della Regione Toscana

Personale del soccorso 118 con l’ausilio dell’elicottero Pegaso della Regione Toscana

Firenze, 31 maggio 2018 - Le automediche partiranno direttamente dagli ospedali con personale medico dell’équipe dei pronto soccorso; il numero delle ambulanze con medico a bordo diminuirà mentre crescerà quello delle ambulanze con infermiere; sarà potenziato il numero di defibrillatori semiautomatici a bordo dei mezzi di soccorso. Se la delibera ancora non c’è, la cornice della riforma regionale del sistema dell’emergenza sanitaria 118 ormai è quasi definita. E si fonda sul cardine del rafforzamento del servizio, avvicinando ai cittadini la presenza di mezzi di soccorso, secondo il modello internazionale del 911 nordamericano, gestito interamente da personale tecnico e non da medici.

In sostanza la novità di base è la volontà di dotare tutti i mezzi in servizio di defibrillatori semiautomatici che, entro dieci minuti, possano raggiungere tutti i centri abitati con mille abitanti e la valorizzazione delle professionalità infermieristiche. Oggi la Toscana, rispetto a quanto prevede il decreto ministeriale in materia, conta un numero maggiore di ambulanze con medico a bordo (49 in tutta la regione) rispetto a quelle infermieristiche (in totale 24): tale rapporto, nella riforma del sistema dell’emergenza territoriale, sarà ribaltato in favore dei mezzi con infermiere a bordo. Non solo perché è sempre più difficile trovare personale medico disponibile a lavorare nei servizi di emergenza territoriale (crisi che si estende anche ai pronto soccorso), ma anche per un’ottimizzazione del sistema: perché il modello privilegiato sarà quello che prevede la partenza di automediche (che sul territorio regionale sono in tutto 42 in servizio sulle 24 ore) in ausilio delle ambulanze. Con l’obiettivo di liberare velocemente i mezzi di soccorso che non hanno necessità di trasportare i pazienti in ospedale e poter subito dirottare le ambulanze ad altre emergenze.

In quest’ottica, le automediche dovranno partire necessariamente dai pronto soccorso, sfruttando anche il personale che lavora nell’équipe dell’emergenza-urgenza ospedaliera. Insomma la riforma dell’emergenza territoriale prevede anche una riorganizzazione dell’emergenza ospedaliera con cui andrà ad integrarsi in un sottile gioco di equilibri che dovranno essere resi necessariamente resi più solidi.

In tutto, dai dati aggiornati al febbraio scorso, le ambulanze che prestano servizio ogni giorno garantendo il sistema di soccorso in Toscana sono 250 di cui 135 di primo soccorso in stand by, ovvero quelle formate da solo personale volontario (che sono 68 nell’Asl Toscana Centro, 30 nella Nord Ovest, 37 nella Sud Est), 49 ambulanze medicalizzate (17,5 Asl Toscana Centro, 18,5 Nord Ovest, 12 Sud Est), 42 automediche (15 Asl Toscana Centro, 11 Nord Ovest, 16 Sud Est), 24 ambulanze infermieristiche (12,5 Asl Toscana Centro, 2 Toscana Ovest, 9,5 Sud Est).

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