Toscana, è già allarme siccità

La preoccupazione di Coldiretti. La Regione rassicura, i Consorzi di bonifica chiedono nuovi bacini idrici per non dipendere più dal meteo

Siccità

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Firenze, 27 maggio 2022 - Fa caldo e, nonostante le previsioni di qualche pioggia questo fine settimana, le temperature sono destinate a salire. Così torna, anche in Toscana, la preoccupazione per la siccità. Coldiretti ha lanciato l’allarme sui livelli dei fiumi: sono così bassi da mettere a rischio le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia, ma anche le coltivazioni di grano, altri cereali e foraggi per l’alimentazione degli animali, in un momento in cui è necessaria la piena produzione, visto il blocco delle importazioni dall’Ucraina.

La Regione Toscana intanto tranquillizza, pur mantenendo alto il livello di guardia: «La siccità è stata registrata soprattutto a inizio primavera – spiega l’assessora all’agricoltura Stefania Saccardi –, ma le successive piogge hanno migliorato la situazione. Lo dimostrano le pochissime segnalazioni arrivate». Da marzo solo cinque aziende agricole hanno infatti scritto lamentando perdite importanti, un numero basso e che non permette di avviare l’iter per chiedere lo stato di emergenza. «Detto questo l’attenzione resta altissima – continua Saccardi – e sarà importante incrementare prima possibile i bacini irrigui. Per farlo servono due passaggi: una semplificazione dell’iter che vede impegnata la Regione e un potenziamento del ruolo dei Consorzi di Bonifica sul fronte irrigazione. In questo senso va anche il fondo rotativo creato dalla Regione stessa». «Stiamo monitorando la situazione da tempo – prosegue l’assessora alla protezione civile Monia Monni – e i dati di inizio maggio, nonostante un inverno siccitoso, erano migliori di altre annate con precipitazioni simili. Il caldo di questi giorni però non aiuta e non escludiamo di dover prendere dei provvedimenti per gestire un’eventuale estate siccitosa». Fondamentali saranno gli esiti dell’Osservatorio sulla risorsa idrica, costituito in seno all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale e convocato ogni quindici giorni: il prossimo a fine mese. «Portiamo avanti un monitoraggio costante e in base agli indicatori attuali – spiega Massimo Lucchesi, segretario generale dell’Autorità – i grandi invasi stanno bene, a partire da Bilancino e Montedoglio, quindi non si prevedono problemi a livello idropotabile». L’acquedotto insomma non è in difficoltà, mentre la situazione è diversa per pozzi e falde. «Il report del 4 maggio segnala una ‘severità idrica bassa’ – spiega ancora Lucchesi – il che significa che la domanda idrica è soddisfatta, ma con un trend in peggioramento, soprattutto in alcune aree della costa».

Perché, almeno in futuro, non si debba dipendere solo dal meteo, l’unico strumento valido resta il potenziamento degli invasi. «L’emergenza climatica è un dato conclamato - spiega Marco Bottino, presidente di Anbi Toscana, l’associazione dei Consorzi di Bonifica – e richiede da di gestire sia le ‘bombe d’acqua’ che i periodi di siccità. Bisogna accumulare l’acqua quando piove, per contenere le piene dei fiumi e accumulare risorsa preziosa per i periodi di siccità. Per farlo occorre provvedere alla manutenzione dei bacini esistenti, anche privati, ma anche costruirne di nuovi. Un fronte sul quale anche in Toscana stiamo incrementando l’impegno». Non è però facile: costruire e gestire un bacino, anche piccolo, costa molto e richiede iter complicatissimi.

 

Manuela Plastina

 

 

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