Alla fine Schmidt parlò: "Ora lavoriamo alla lista". Attesa per l’arrivo in città. Il Pd: "Sta usando Firenze"

L’ex direttore degli Uffizi interviene sulla sua corsa per Palazzo Vecchio "Se fossi eletto sindaco mi dimetterei dal museo di Capodimonte". I dem presenteranno un’interrogazione urgente al governo.

Alla fine Schmidt parlò: "Ora lavoriamo alla lista". Attesa per l’arrivo in città. Il Pd: "Sta usando Firenze"

Alla fine Schmidt parlò: "Ora lavoriamo alla lista". Attesa per l’arrivo in città. Il Pd: "Sta usando Firenze"

di Antonio Passanese

FIRENZE

Dopo mesi di silenzi, di "forse" e "vedremo", finalmente Eike Schmidt fuga ogni dubbio sulla sua corsa allo scranno più alto di Palazzo Vecchio in quota centrodestra. In un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, il direttore del museo di Capodimonte, non lascia spazio a misunderstanding: "La mia candidatura a sindaco di Firenze è un’ipotesi realistica – Per il periodo della campagna elettorale sarei in aspettativa. Poi, se fossi eletto sindaco ovviamente mi dimetterei, ma solo il Pd napoletano (che aveva accusato Schmidt di "destabilizzare" la città partenopea con la sua scelta, ndr) ha già la certezza della mia elezione!".

Voci sempre più insistenti darebbero per "imminente" l’annuncio della discesa in campo dell’italo-tedesco (potrebbe avvenire tra oggi e domani) che, superati alcuni scogli, sia di natura familiare che burocratica, ora sarebbe pronto per il grande passo, voluto fortemente sia dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che dal plenipotenziario della Meloni in Toscana, Giovanni Donzelli. Per quanto riguarda invece l’evento elettorale che lancerà ufficialmente la corsa di Schmidt bisognerà aspettare ancora qualche settimana. Sembra infatti che la sua squadra stia cercando un luogo iconico di Firenze nel quale “celebrare“ l’incoronazione.

"Se non mi fossi insediato a Capodimonte – aggiunge lo storico dell’arte –, in questi mesi sarebbe stato un grande problema per il museo. C’erano decisioni importanti da prendere, non si poteva bloccare tutto".

Ora che sta preparando la lista civica e la discesa in campo alle amministrative di Firenze come si reggerà il museo? "Sono solo 45 giorni! Castel Sant’Elmo e il Mann, che sono rimasti senza direttori, non hanno certo chiuso, continuano a funzionare. E anche noi abbiamo avviato il lavoro con incontri settimanali con i funzionari. Tutto andrà avanti. Per quanto riguarda Firenze, la lista civica è in costruzione, c’è molto interesse per il progetto. Se la cosa andrà in porto la presentazione non ci sarà prima di questo weekend, forse anche nei giorni successivi".

Dal Partito democratico, ieri, sono arrivate dichiarazioni al calor bianco contro l’ipotesi di Schmidt sindaco: "Basta giocare con le istituzioni culturali. L’idea del trio Meloni-Donzelli-Sangiuliano di candidare Eike Schmidt alle elezioni comunali di Firenze garantendogli in caso di sconfitta un posto di lavoro ‘comodo’ nel nuovo polo museale Bargello-Accademia è grottesca", picchia il deputato dem, Federico Gianassi.

Sulla stessa lunghezza d’onda il coordinatore della segreteria regionale dem, Andrea Giorgio. "Le istituzioni culturali del Paese non sono uno strumento di baratto a disposizione della destra, ma un bene comune da preservare", assesta il colpo l’assessore all’Ambiente di Palazzo Vecchio. Ora "oltre ad avere un candidato pendolare da fuori regione si aggiunge un secondo paracadute, quello di scorta. Mi auguro che Meloni e Sangiuliano smentiscano". Nel frattempo, annuncia, "il Pd toscano chiederà ai suoi parlamentari di presentare un’interrogazione urgente".

Sul fronte centrodestra, è il capogruppo di Fdi in Consiglio comunale, Alessandro Draghi, a prendere le difese del direttore. "La sinistra fiorentina è così alla frutta che l’unico pensiero che ha è quello di provare a fermare la candidatura di Schmidt prima ancora che sia in campo. Parla di paracaduti quando sono anni che con le istituzioni cittadine gioca al poltronificio a spese dei cittadini: c’è del ridicolo in tutto ciò!".